venerdì 30 dicembre 2011

Kindle4, Cibo ed altre amenità!

La mia dolce metà per Natale mi ha regalato un aggeggino che stavo puntando da un po'. Il nuovo Amazon Kindle! Ebook reader, per chi non lo sapesse.
Durante i lunghi mesi del 2011 all'interno di un remoto angolino del mio cervello, un appassionato dibattito spesso sfociato in rissa non voleva arrivare a conclusione.
La potente fazione dei libri cartacei combatteva per mantenere i suoi privilegi ed i suoi accessi diretti ai desideri del corpo, mentre i nuovi rivoluzionari dell'ebook, pochi ma ben determinati portavano continui attacchi all'area ingegneristica al grido di "LIBRI INFINITI!".

Tuttavia fino a quando non ho davvero tenuto in mano un ebook reader la dialettica era priva di significato.
Dopo gli avvenimenti di Natale, tuttavia, e dopo aver provato il Kindle per qualche giorno posso riequilibrare la bilancia del potere nella mia mente.
Duro colpo per la fazione dei libri cartacei! Non dico ancora che hanno perso la maggioranza assoluta delle preferenze ma la loro boria è incredibilmente ridimensionata; la passione, la preferenza per i libri cartacei è ancora forte, sfogliare le pagine, averlo dietro un po' ovunque, vederlo invecchiare insieme a te..
Tuttavia gli ebook warrior hanno ricevuto una vera e propria valanga di consensi, il lettore è leggerissimo, pesa meno del mio cellulare, scavando un  po' su internet ho scaricato non meno di 30 libri in 10 minuti e finalmente posso leggere comodamente degli ebook che ho qui parcheggiati nell'etere da un po!
Vedremo come si evolverà la situazione nei prossimi mesi.

Uno di questi famosi libri qui parcheggiati è Cibo, di Uriel Fanelli. Per prima cosa devo dire che non ho finito di leggerlo, per un problema di visualizzazione. Non so se è il mio file o cosa, ma alle volte il capitolo si interrompe a metà e fino all'inizio del capitolo successivo vedo solo pagine bianche. Finché si perdono un paio di pagine si riesce ancora a seguire la vicenda, ma nel mezzo della narrazione perdere 15/20 pagine è privo di senso.
In ogni caso è un libro molto interessante e curato, sono rimasto affascinato dalla teologia così settaria e regolamentata dei mondi della Diaspora, e durante la descrizione dell'evoluzione degli stili di vita e di combattimento dei Namaiti ho riscontrato la logica tecnica che contraddistingue i post dell'autore sul suo blog.
Durante la prossima settimana tenterò di ovviare al problema delle pagine mancanti in un modo o nell'altro e mi dedicherò alla conclusione del libro!

mercoledì 28 dicembre 2011

Welcome to Terra Nova

E così anche Terra Nova è finito. Una brevissima recensione giusto per gradire.

Diciamo che anche questo telefilm risente della normalizzazione della violenza. Non come nei ruggenti anni 80 dove quando non sapevano cosa fare facevano esplodere qualcosa e mostravano sangue e morte, al contrario, è il vizio di merda di rendere i conflitti una robina da educande.

La storia è ambientata nell'era preistorica, ci sono uno sparuto gruppo di uomini in questa base e le scene di conflitto con i dinosauri puoi contarle sulle dita di una mano. E ti avanza anche almeno un dito. Ed anche in queste poche scene non si vede NULLA!
Adesso io non dico di trasformarlo in telefilm splatter (sempre anni 80), ma con un'ambientazione ed una vicenda del genere non DEVE essere adatto anche ai bambini! Questo dev'essere almeno vietato ai minori di 16 anni come contenuti, tanto poi lo guardano lo stesso..

Altra questione è il concentrarsi su questo tema fondante della famiglia. La serie ruota attorno alla figura del padre, che è il tipico padre americano da televisione del terzo millennio: poliziotto, quindi tutore dell'ordine, ma comprensivissimo, mai punitivo e con quel tocco vecchio stile del tipo "Tu non esci stasera signorinella.. Ma sì vai, ma non tornare tardi". Insomma è più o meno Howard Cunningham, che se andava benissimo negli anni '50, credo che per un padre del 2149 sia un attimino fuori standard.
Se mettevano lui come protagonista forse sarebbe stato solo un po' meno atletico dell'attuale
Altro problema è la stupidità massiva di fondo: i personaggi compiono continuamente delle minchiate allucinanti, delle leggerezze da corte marziale e delle ingenuità che bolla ognuno di loro (tranne uno) come imbecille.
Ad esempio, catturano un pezzo grosso dei "nemici" e che fanno? Lo legano al sedile di un camion con delle cinghiette sfigate. Lo legano ad un pezzo di metallo dandogli anche agio di muoversi.. Quello ovviamente a furia di sfregare sul metallo si libera, strano eh?
Ma una botta in testa col calcio del fucile per assicurarsi che se ne stia buono? Va bene che io ho passato tutte le ultime due puntate ad elencare i momenti in cui io avrei rotto il naso a quell'imbecille, ma una botta col calcio del fucile non la si rifiuta a nessuno, dai.. E tutto sempre per la questione del buonismo di cui scrivevo prima.

Ultima questione, la pressoché totale mancanza di strategia militare da parte di ogni soldato in ballo (sempre a parte uno). Che se in altri ambiti è comprensibile, non lo è in questo caso, con gente che fa il soldato in ambiente ostile da anni e anni e "Il miglior esercito che il denaro può comprare" che è composto fondamentalmente da pirla con la faccia truce.
Tutto il gruppo di imbecilli, Nathaniel Taylor compreso
Quindi in definitiva è una serie che ha delle grandi pecche; come Falling Skies da un'ambientazione ed una vicenda di fondo meravigliosa non sono riusciti a tirare fuori il giusto potenziale, probabilmente a causa della mancanza di violenza e realismo.
Cosa rende Terra Nova meritevole di essere visto? Solo un personaggio, Nathaniel Taylor, comandante di Terra Nova, l'unico soldato esperto del telefilm a quanto pare, gran personaggio. Diciamo che nei momenti morti della vostra vita o con molto tempo da perdere si potrebbe vedere questa serie anche solo per lui.
E per i dinosauri.
Ma poco altro.

Voto complessivo: 6-

venerdì 23 dicembre 2011

Lo spirito del Natale presente..

Lo spirito del titolo quest'anno ha deciso di andare in ferie. In posti alternativi tipo l'Himalaya magari, o l'Antartide, o il triangolo delle Bermuda, o il Giappone vicino Fukushima.
Insomma può essere ovunque, di sicuro però è molto ma molto lontano da qui.
Ora intendiamoci, a me piace il Natale. I pranzi con la famiglia, le cose buone da mangiare, i regali, mi è sempre piaciuto, ma..
Sarà per le ferie posticipate dopo capodanno, sarà per la mole di merda che sto maneggiando, sarà per le copiosissime bestemmie degli ultimi due mesi, ma proprio ha deciso di non farsi vedere. Forse si è spaventato vedendo l'aura di pessimismo e fastidio che mi ammanta, oppure la mia voglia di mandare a fanculo tutti lo ha minacciato, oppure ancora il possente desiderio di silenzio e solitudine ha iniziato a mandargli lettere minatorie, non saprei.. Fatto sta che ha ben deciso di sparire.

Forse deriva anche dal fatto che da quest'anno ci sarà un grande assente al tavolo il 25 e 26. Il posto di capotavola rimarrà vuoto. Forse è anche questo.
In ogni caso imperativo è uscire oggi dall'ufficio alle 17.00, prendere una forcina e schiacciare il bottoncino reset che dovrei avere da qualche parte alla base del cranio e godermi fino in fondo i prossimi 3 giorni. Altrimenti come farò ad affrontare il 2012?

martedì 20 dicembre 2011

FUGAFUGAFUGAFUGAFUGA

Ogni volta che mi capita di leggere un post del Capitano mi prende un irrefrenabile voglia di muovermi, di non chiudermi tra quattro mura ma di viaggiare e di riscoprire posti, vedute, paesaggi e forme che da tanto tempo non ho più occasione di osservare.
Ed invece sono qui, tra le famose quattro mura blindato dalla realtà e dagli impegni, a fantasticare sulla mia vita come avrebbe potuto essere ed invece com'è.
E penso che alla prima occasione fuggirò, correrò più a Nord, tra i miei monti ed i miei boschi ad ascoltare il silenzio, a valutare i rumori e a cogliere gli odori secchi dell'inverno.
E penso anche a Zippo ad un certo punto, che ho conosciuto di sfuggita negli anni passati ed ora è anche lui rinchiuso tra quattro mura, ingiustamente, e non può nemmeno sperare nel week end per svagarsi e viaggiare un po'. E mi sento un po' meschino a scrivere e pensare cose del genere.

Un augurio a lui allora, un'esortazione a tenere duro con la speranza che anch'egli presto potrà pensare al suo week end lontano da Roma e dalla città, se lo vorrà.
Un augurio al Capitano, che mi ricorda sempre che esiste un altro mondo al di fuori da qui.
Ed un augurio a tutti quelli che non possono vivere senza il vento sulla pelle ed i muscoli delle gambe affaticati, auguri a tutti gli esploratori di questo nostro mondo.

mercoledì 14 dicembre 2011

Aggiornamento sullo scopo della vita

Rieccomi. Attraversando la strada andando a pranzo sono stato folgorato, come San Paolo sulla via di Damasco, anche io folgorato in Via Venini a Milano.
I prossimi passi della mia esistenza consisteranno in:

  1. Diventare ricco
  2. Costruire una comunità autonoma negli Stati Uniti
  3. Mandare tutto a puttane con un immenso botto finale
Allora su come diventare ricco ho ancora qualche dubbio, ma potrei seguire l'esempio di tanti illustri predecessori prima di me e cercare di fare l'AD di qualche supersocietà pubblica, oppure diventare becerissimo e fare un reality e passare i successivi due anni berciando contro altri imbecilli in televisione.
Ma questo non è importante.
Ciò che importa è cosa fare con quei soldi!

L'obiettivo sarà arrivare negli USA e comprare un enorme appezzamento di terreno da quelli in svendita nel Midwest, e mettere su una comunità rurale (apparentemente) in cui predicare la vera verissima verità. Chi io riconoscerò sarà in realtà la reincarnazione di una superiore razza aliena proveniente da Marte, ed il nostro scopo sarà costruire una GIGANTESCA astronave per tornare sul nostro pianeta.
Se chiudo gli occhi già riesco a vedere le rampe di lancio per ogni casa, le tute spaziali testate e tenute negli armadi in perfetta efficienza, migliaia di persone che si nutrono di cibo liofilizzato e barrette energetiche in preparazione al grande giorno!
Verso l'infinito e oltre!!!
E poi costruiremo una gigantesca catapulta rigorosamente IN LEGNO che darà la spinta iniziale all'astronave, ma il tutto progettato malissimo. In questo modo la nave non volerà ma verrà schiantata a terra dalla spinta della catapulta. Ora la vera domanda è: io sarò su quella nave o inaugurerò una nuova fase della mia esistenza andando nei peggiori bar di Caracas a raccontare questa storia ad ogni avventore che sarà così sfortunato da sedersi al banco accanto a me?

Come sempre ai poster l'ardua sentenza..

Target acquired

Sono di umore pessimo in questi giorni, nero come il caffè. Quindi sì, ho anche la cremina marroncina.
Perché non lo so e fondamentalmente me ne frega poco, la questione è che continuo a trottare avanti e indietro senza uno scopo: non sto parlando di scopi nella vita, missioni evangeliche e messianiche che mi aspettano o simili; almeno non ancora.
Il fatto è che risento principalmente della mancanza di un piano a lungo termine, di obiettivi da raggiungere e diciamo di "buoni propositi per l'anno nuovo". E quindi mi ritrovo qui, a metà dicembre, a sbattermi per incastrare millemila cose in ufficio, trovare il tempo per mantenere un minimo di vita sociale, vedere tutti i miei amici prima che partano o comunque prima delle feste per fare gli auguri o simili, ed in definitiva a non riuscire mai a stare dietro a tutto. Con la grande domanda.. Ma da qui a breve, che faccio? Come evolvo la situazione (possibilmente in meglio eh)?
Mha, ai poster l'ardua sentenza, ma i poster non mi parlano..


venerdì 9 dicembre 2011

Whisky in the kebab

Questa notte bevevo whisky in pijama, in un bar gestito dal mio kebabbaro di fiducia, e compravo sigarette che non volevo, lamentandomi che avevo smesso e che il doppio whisky non era doppio.
Ma cervello mio.. perché?

mercoledì 7 dicembre 2011

mercoledì 23 novembre 2011

Famiglia e ospiti

Lasciatemi descrivere questa situazione..
Io ho una famiglia ed una casa dove viviamo tutti; ognuno di noi contribuisce alle spese familiari, al fondo comune, alla spesa comune e alle piccole riparazioni di ogni giorno. Oltre a tutto questo è anche parte della famiglia, con tutto ciò che comporta.

Ora ipotizziamo che in casa mia arrivi un ospite, e ribadisco ospite non affittuario o robe simili. Ospite perché di spazio non ne ho in abbondanza, non ho un appartamento extra da affittare, ho a malapena una stanzetta, se non solo un divano.

Ipotizziamo ancora che questo ospite sia simpatico, vada d'accordo con buona parte dei miei parenti, non sia odiato dal cane, etc. Il minimo che mi aspetto dall'ospite è che dopo un po' contribuisca alle spese comuni. Se proprio animato da buona volontà che dia anche una mano con i lavori domestici o simili. Bene, bravo! Con il tempo, quando tutti quanti lo avremo accettato come presenza fissa potrà chiedere se lo vorrà di fare parte della famiglia e allora lo si prenderà in considerazione ed eventualmente lo si accetterà come uno di noi. E molto bene direi anche.

Ricordo che è un ospite, non un affittuario, perché io considero i concetti di casa e famiglia come un tutt'uno, non è un condominio, non è un albergo.

Ora ipotizziamo che gli anziani della mia famiglia decidano che se un ospite porta un animale in casa allora l'animale diviene parte della famiglia. E ipotizziamo quindi la situazione che questo nostro ospite non sia esattamente un gran lavoratore, generoso, etc etc. MA! Dopo un mese che è da noi porta un altro cane in giardino. Il cane lo abbiamo adottato e a quel punto? Con che cuore mandiamo via l'ospite?
Ed ecco che uno scansafatiche, maleducato ed anche un po' truffatore viene di fatto accettato in famiglia a pari grado dell'altro ospite, quello lavoratore, generoso e beneducato.

Vi sembra giusto? Solo per aver portato un cane? A me non pare proprio.

Ora sostituite "famiglia" con Popolo Italiano, "casa" con Italia, "ospite" con immigrato e "cane/animale" con bambino. Aggiustate un po' la grammatica e avrete che un immigrato quando fa un bambino in Italia, esso entra di diritto nel Popolo Italiano, e che quindi non potremo mandar via il genitore nonostante magari sia anche un grandissimo stronzo. Bella cazzata.
Ora mettiamola così, se volete dirmi che anche tanti Italiani sono grandissimi stronzi (e sono anche d'accordo), o che per voi il concetto di Popolo Italiano non vuol dire gran che, allora è inutile che discutiamo: per me i concetti di casa, famiglia, Italia, Popolo Italiano hanno un significato ben più profondo di un semplice luogo dove stare ed un'etichetta per darvi un nome. 
Significano appartenenza, società, un bene ed un sentire  comune, una sorta di attitudine e di visione della vita comuni derivate dall'essere popolo, e sono cose che si imparano e si acquisiscono in ANNI di vita qui, non basta esserci nati. Vuol dire vivere, respirare, mangiare, camminare, nuotare, sentire, parlare e amare Italiano, nel bene e nel male. Vuol dire amare ciò che si è e nello stesso tempo cercare di smussare e migliorare. Vuol dire vedere il proprio gli Italiani e l'Italia come un organismo vivente e non come statistiche e territorio. Tutto questo non è facile.

Se per voi non è così allora mi chiedo perché non mettete in pratica tutti quei buoni propositi di espatriare che da 20 anni a questa parte continuo a sentire sulla bocca di tutti.

martedì 22 novembre 2011

La storia è scritta sulla sabbia di Arrakis!

Ieri sera ho finito di vedere i tre mini-film che compongono il ciclo "I figli di Dune" tratto dai romanzi "Il Messia di Dune" e "I figli di Dune" di Frank Herbert, degni seguiti del kolosso (con la K, sì) Dune.
Dei libri non parlerò, sia perché mi pare di averne già parlato in abbondanza, sia perché vanno letti senza se e senza ma.
Per quel che riguarda la miniserie direi che.. Sì, ci siamo! Innanzitutto non si è fatto il madornale errore di condensare tutto in un unico film, come con il filma di David Lynch che risulta come incredibilmente accellerato. Spezzandolo su tre film, invece, sono riusciti a narrare la storia come si deve, seppur perdendo molte delle caratteristiche dei libri. Tuttavia l'ambientazione rimane coerente ed i personaggi sono ben caratterizzati.
Il pianeta Dune è in pieno cambiamento, il clima sta venendo alterato artificialmente come gli Atreides avevano promesso, la Jihad di Muad'dib continua a sferzare l'universo mentre una nuova religione è sorta per adorare l'Imperatore Paul Atreides Muad'dib. Ma come da buona tradizione, nell'universo di Arrakis i complotti non finiscono mai, ed i piani ai danni della casa Atreides dovranno scontrarsi con la prescienza dell'Imperatore e con il futuro dei suoi figli.

Rimane un po' povera l'estetica Fremen di Arrakis, e la prescienza e percezione degli Atreides è molto fumosa, però il risultato finale è ben più che sufficiente. Fermo restando che i libri vanno letti, soprattutto Dune altrimenti nulla si potrà capire di questa serie, consiglio agli appassionati la visione de "I figli di Dune", anche solo per osservare Shai Hulud in tutta la sua potenza correre per il deserto senza rivali..

domenica 20 novembre 2011

Sogni del genetliaco!

Ritorno a bomba a parlare di sogni, perché dopo settimana di fuoco infernale e fiamme telematiche sono tornato a sognare qualcosa di decente.
Seriamente, ieri mi sono svegliato all'alba (ovvero all'alba del sabato!) perché stavo sognando i progetti su cui sto lavorando in ufficio..

Invece questa notte dovevo andare a recuperare la mia macchina che avevo parcheggiato ad una mezzoretta a piedi da casa mia (non so perché) e dovevo andarla a recuperare. Nevicava e c'era uno strato di un cm di neve già per terra, ma ovviamente la cosa non mi scoraggia e mi avvio a piedi. La mia ragazza mi accompagna insieme ai cani ed iniziamo questa passeggiata silenziosa sotto la neve.
Una passeggiata del genere insomma
Ad un certo punto veniamo raggiunti dal mio amico Gianma con il fratello, che a quanto pare ha appena preso la patente e quindi insistono per darci un passaggio; alla fine della fiera il fratello patentato sbaglia strada e ci schiantiamo pure dentro un mucchio di neve, non riusciamo più a tirar fuori l'auto.

Visto che il l'organizzazione nella vita è tutto ripieghiamo dentro un magazzino e ci prepariamo a passare la notte lì, visto che nel frattempo la nevicata è diventata una bufera mica da ridere.
Il giorno dopo ci avviamo verso la mia macchina, che a questo punto era molto più lontana, ed incrociamo per strada i miei genitori con squadra di soccorso annessa: stranamente erano tutti molto, ma molto, calmi, niente panico o robe simili.. 

Quindi poi torno a casa, sempre a piedi, senza cani, senza ragazza ma con quattro amici comparsi non si sa bene dove. E casa mia non è ovviamente l'attuale, ma vivevo in una torre all'estremità nordorientale della piazza centrale della città (quale città? non saprei..) che risultava ENORME, rialzata di un buon 30 metri di dislivello rispetto a resto della città.
La piazza aveva due torri alle estremità nordorientale e nordoccidentale della piazza, un enorme albergo in stile 800 in mezzo ed il municipio sul lato sud: l'architettura mi ricordava molto Monaco di Baviera.
In ogni caso devo tornare a casa nella mia bella torre e cosa scoprio? Che la piazza è interamente occupata da una manifestazione di protesta dei centrisocialpacifistinotavetcetcetc che lanciano uova e qualche petardone e fanno un po' di casino.
Faccio quadrato con i miei amici e iniziamo ad attraversare tutto quel marasma a suon di "permesso" e spintoni. Arrivati a metà piazza scoppia il casino, un gruppo di cadetti della scuola militare dell'esercito esce dall'albergo per andare verso la stazione a prendere il treno che li avrebbe ricondotti a casa: vengono insultati prima, e aggrediti fisicamente poi dalla folla.
Sono partiti così..
Quelli per nulla intimoriti si ritirano in buon ordine verso l'albergo, tolgono le uniformi da parata e indossano quelle da combattimento, spaccano delle sedie di cui usano lo schienale e la seduta come scudo, e le gambe come corpo contundente e si portano in formazione fuori dall'albergo.
Per poi uscire così..
Iniziano ad aprirsi la strada verso il lato meridionale della piazza arando di legnate tutti quelli che incontrano, il tutto senza dire una parola; ovviamente chi finisce in mezzo al casino? Io.. Ho il mio bel da fare per spiegare ai militare che non c'entro un cazzo con gli altri e che volevo solo andare a casa, nonostante la diversità fisica tra me e loro.
Non ricordo bene come ma alla fine li convinco, e mi infilzano con un forchettone alla base della nuca come riconoscimento (valli a capire). In un modo o nell'altro riesco a tornare a casa, solo per trovare mia madre che smadonna contro tutti quelli che hanno tirato uova sul portone e sulle finestre e mio padre che è ancora in ballo a barricare casa.

Ricordo anche un servizio in televisione dove si mostravano con diversi colori i componenti dello schieramento dei manifestanti prima dell'arrivo dei militari, e di come tutti si sia trasformato in un uniforme viola paura dopo che il quadrato dei soldati ha disperso tutti.. E solo per andare a prendere un treno!

PS: decisamente meglio rispetto ai sogni di ieri, quando ero indeciso su quali vincoli di validazione applicare ai campi di una form di registrazione..

martedì 8 novembre 2011

Giornalismo questo sconosciuto..

Ma perché? No, vabbè, qualcuno mi spieghi perché! Perché ad ogni costo si vuole tirare fuori la parte più becera e autoritaria di me, quella che invoca repressioni e stermini ogni pié sospinto contro tutto e tutti, compresi regni animale, vegetale, ma soprattutto minerale (Non avete idea di come lavorino più duramente le cave di marmo dopo una bella frustata).
Nello specifico oggi (e pure ieri) ce l'ho con i giornalisti: spesso si sente invocare una sorta di regolamentazione per i blogger, dicendo che non hanno un ordine, non sono facilmente soggetti alle leggi anti diffamazione, che è difficile rintracciare chi effettivamente è dietro la tastiera e altre cose simili. Non voglio entrare più di tanto nel merito della questione, voglio solo dire: "Hey chi se ne fotte!". Sono (siamo) blogger, quello che si legge su un blog non è oro colato, non è verità, se ora scrivo "Obama è omosessuale" non do nessuna garanzia che sia vero; una delle posizioni a favore della regolamentazione dei blog è "la quantità di persone raggiungibili dal mezzo telematico", ma la maggior parte dei siti ha uno share minimo (ovviamente il mio è meno di zero, ma sticazzi), è un po' come mettersi ad un angolo di strada con un cartello con scritto la succosa news su Obama. Certo, se invece che in un posto a caso ci si riesce a mettere in stazione Centrale a Milano o in Piazza Duomo il numero di persone raggiunte è superiore ma questa è un'altra storia.
Quelli che mi stanno davvero sulle palle sono i giornalisti veri, quelli regolarmente iscritti all'albo e cazzi e mazzi, perché loro SI che dovrebbero verificare le fonti, loro SI dovrebbero essere credibili, loro SI che influenzano l'opinione pubblica, loro SI dovrebbero essere autorevoli. Invece una beata minchia! 
Ancora ancora quelli della carta stampata, anche solo per il fatto che esite un certo tempo tecnico tra l'ora in cui la notizia esce, quando l'articolo viene scritto e quando avviene la pubblicazione; le cose fanno a tempo a consolidarsi un minimo e a definirsi meglio, spesso è più difficile scrivere minchiate galattiche.
Ma quelli che lavorano alle redazioni web sono davvero terribili: nella loro corsa alla prima pubblicazione inseguono non-notizie e voci raccattate sul web, a strascico. Qualunque pettegolezzo, qualunque cazzata, qualunque gruppo o commento o nota su Facebook condivisa da più di 10 persone si becca un posto su nonSonoUnGiornalistaMaUnBuffone.it.
E quando tutto si rivela una gran cazzata non rettificano nulla, loro, rimuovono la notizia (con calma eh) e via andare.
Questi sono il male dell'informazione online, non i blogger: i blogger scrivono castronerie, ma sono questi "giornalisti" a elevarle al rango di verità assoluta, in virtù della loro pubblicazione sul portale di grandeAnticoEfamosoGiornaleAutorevole.it
Oltre all'utilizzo sensazionalistico dei titoli:

IL PREMIER SI DIMETTE
dice un tizio a caso su Facebook

Ma dov'è la serietà? Non si rendono conto queste persone di stare buttando nel cesso "l'onorabilità" della loro professione, di creare anche vere e proprie bufere online e spesso anche danni materiali alle persone?
Certo che se ne rendono conto, se non loro lo stuolo di avvocati che hanno appresso.
Allora sì, su di loro invoco sventura e distruzione, che i loro server collassino, che gli esplodano i computer e che perdano sempre l'esclusiva a favore del giornale più sfigato del web. E non mi si venga a parlare di libertà di stampa, di giornalisti che rischiano o hanno rischiato la vita per il loro mestiere ed altre cazzate del genere, perché quelli in pericolo di vita o quelli che lottano per la libertà di stampa sono di ben altra pasta rispetto a 4 stagisti che lurkano mezzo web in attesa di informazioni scabrose.
E vaffanculo.

domenica 6 novembre 2011

Gamesweek e vecchi merletti

Oggi mi sono recato in compagnia al Gamesweek, week end di fiera sui videogame che si è tenuta a Milano al nuovo centro congressi nella zona della vecchia fiera. Non ci si aspettava certo l'E3, ma sono rimasto abbastanza deluso a dir la verità: a parte le ovvietà, ovvero il mio odio patologico per le grandi masse di persone, soprattutto giovani, gli stand non erano tantissimi e i giochi presentati erano tutti già usciti o di prossima uscita, a parte Max Payne 3 e qualcos'altro nessuna novità. Avrei voluto provare Mass Effect 3 che era in demo ma mi sono accontentato di vederlo un po' giocato e devo dire che il livello di battaglia è decisamente migliorato dal secondo titolo. 
Ho visto nemici con scudi antisommossa, il ritorno delle granate, danni localizzati alle articolazioni e grafica migliorata, e tutto questo è più che benvenuto!
Per il resto c'erano un po' di tizi travestiti di poco conto, qualche mignottone e via andare; anche i tornei multiplayer che erano fonte di una certa attrazione per me non era possibile vederli su megaschermo, ma allora dico anche sticazzi.
In ogni caso sono riuscito a procacciarmi una maglietta di World of Tanks, un gioco multiplayer basato sui carri armati: il tizio che le distribuiva era irritante come una bastonata nella palle, ed il gioco in sé sembra ancora più entusiasmante del suo rappresentante; l'idea è anche figa, un massive multiplayer di carri armati con la possibilità di scegliere millemila modelli! All'atto pratico è abbastanza una merda, una volta scelto il carro si procede per la mappa a velocità trattore (eh beh..) fino a trovare qualche altro imbecille; il sistema di combattimento è un po' ridicolo e confusionario. All'atto pratico è un po' come giocare ad un gioco di 5 anni fa buoni, spawnare e farsi esplodere.
Ma wow!
Ecco, no, è una merda..
No, direi che non ci giocherò mai..

PS: per una cosa del genere servono più giochi, meno ciccioni puzzolenti, ma soprattutto più troie..

martedì 1 novembre 2011

Incursioni metafisiche di un week end lungo

Questo week end sono riuscito a riposarmi un po', a dormire quanto basta insomma. Strano ma vero questa notte mi sono sparato 11 ore di sonno veramente ristorato, di puro oblio.
Ma figuriamoci se il mio subconscio poteva starsene tranquillo, quindi eccomi qua a descrivere cosa mi è successo questa notte.Fondamentalmente so di per certo che ero in compagnia di molti miei compagni delle superiori, a chiacchierare tranquillamente di programmazione. Si doveva fare un lavoro, delle pagine di dettaglio di catalogo, e non so perché invece di utilizzare un qualunque tipo normale di interfaccia web, come un browser o simili, si utilizzava.. La frutta. 
Questa dev'essere la struttura del mio script
Già. Nel caso specifico stavo addentato un'oliva quando mi fanno notare che ho appena mangiato metà dello script di visualizzazione dei prezzi dei prodotti. Mi esortano tutti a riscriverlo, visto che lo avevo scritto io, e salta fuori che mi ero messo a programmare il nocciolo dell'oliva, che infatti conteneva il suddetto script.
Piccolo problema: non avevo proprio idea di come avevo fatto a scriverlo! Alla fine dopo un po' di domande e giri vari mi ricordo che avevo usato della macedonia per scrivere quello script! Ovvio vero?
Yummi!
Detto questo oggi ho mangiato la prima cassoela della stagione, ottima anche se sono in fervente attesa di quella di mia madre e ieri ho inaugurato la stagione invernale delle passeggiate per boschi, con cane appresso ovviamente. Rimango sempre spiazzato dal ridere vedendo quella bestiaccia scorbutica del mio Manfred ringiovanire di 20 anni canini ogni volta che lo si lascia libero su un terreno qualsiasi diverso dall'asfalto: muso a terra e via, ad annusare lui solo sa cosa.
Diciamo che ho beccato l'ultimo periodo utile di bei colori sugli alberi, perché già oggi metà delle foglie sono a terra calpestate.

Ora guardo l'ultimo Harry Potter mentre attendo di digerire quelle tonnellate di maiale che ho ingozzato a pranzo trami buona meticina tetesca, e fa sempre più cagare (Potter, non il santo maiale!)
Crande und potente medicina tetesca!


mercoledì 26 ottobre 2011

Sogni di balestre e pause pranzo

Nelle ultime due notti sono tornato a sognare follie, e soprattutto a ricordarle! Probabilmente sono riuscito ad abbassare quel tanto che basta il livello di stress per tornare a vedere con chiarezza. Oppure semplicemente ho smesso di passare le notti a cercare di impedire ai miei polmoni di uscire a seguito di colpi di tosse, chissà.
In ogni caso sono due notti che faccio sogni a tema guerresco: ieri notte mi sono ritrovato coinvolto nella battaglia per la conquista di una piazza che aveva il grandissimo pregio di essere l'unico luogo dove si potesse andare in pausa pranzo dall'ufficio. 
Quindi eccomi armato di balestra, accovacciato dietro un parapetto in compagnia dei miei colleghi ed intento ad organizzare un fuoco di copertura che permettesse ad alcuni di noi di caricare il nemico. Il piano aveva funzionato e ci eravamo portati a ridosso degli avversari, avevo iniziato a prendere tranquillamente a schiaffi uno, ma dopo due colpi la mia mano si trasformava in un'arma da taglio ed il terzo colpo gli apriva metà faccia. Questo ha posto fine alla disputa e ci ha permesso di andare a goderci la pausa pranzo (il menù era una cosa abbastanza terribile, tutto ultrasurgelato, ma tant'è..)
Questa notte invece la vicenda è più fumosa: ricordo soltanto che ero un agente che doveva andare in missione dietro le linee nemiche in Turchia. Questo sogno avrei voluto ricordarmelo meglio, sembrava molto promettente.

Alla prossima!

mercoledì 19 ottobre 2011

Siamo fatti così!

Ecco, pensiero lampo della mattina:
ma come possiamo pretendere di crescere una nuova generazione di figli sani, belli, forti e consci del loro destino ti tominio ti mondo senza far loro vedere "Siamo fatti così"?
Ed ecco il capo di tutta la baracca, la Grande Guida che ci condurrà alla vittoria
Come si può solo pensare un abominio del genere? Senza questa educativa visione storica si rischia di ritrovarsi con ragazzi che credono seriamente che le malattie siano frutto di maledizioni, che ingnorano totalmente qualunque nozione scientifica sul funzionamento del corpo umano. E come pensate che riusciranno a superare il proprio limite fisico raggiungendo il Superuomo se nemmeno hanno la consapevolezza di loro stessi?
Senza contare poi la grande und importantissima lezione che si può trarre da quel cartone animato: la gerarchia è ovunque nell'ordine naturale delle cose. Lì dentro a nessuno viene in mente di mettere in discussione le decisioni del cervello. A NESSUNO! Tutti eseguono gli ordini senza fiatare, e se per caso si smette di eseguire gli ordini, la ribellione viene chiamata MALATTIA!
Poderose forze aeree e terrestri del grande e potente Corpo Umano
Ah, quale grande e munifico esempio di Fuhrerprinzip!
Vogliamo forse ignorare, inoltre, che il titolo stesso dell'opera come è andata in onda in TV era uno fascistissimo slogan?
Ah, gli insuperabili cartoni animati di una volta.. Mica quelle cose da stronzi senza cojones che mandano oggigiorno, altro che mio minipony!
Ma vaffanculo a te e ai minipony!
PS: sono mattine un po' così, di delirio farmaceutico e di mente ottenebrata..

giovedì 13 ottobre 2011

AAA Addetto vomito cercasi

AAA Angeli Nazisti cercano addetto vomito per set di film snuff omosessuali.
Questo è l'annuncio che mi balla in testa da ieri sera, da quando insieme ad un gruppo di imbecilli mi sono dedicato alla ricerca dei lavori più degradanti del mondo. E ho immaginato come sarebbe stampare questo annuncio e diffonderlo tipo per Milano dando una mail appena creata, e costruirci sopra uno studio statistico di risposte. Diciamo che non mi fossi già laureato e studiassi matematica userei questa esperienza per la tesi. Oppure psicologia, sì, meglio psicologia, posso inventare più cose.
Titolo: Analisi di risposte ad offerte di lavoro nauseabonde nel mondo contemporaneo.
E sono sicuro che se riesco a far saltar fuori che è tutta colpa di Berlusconi mi beccherei pure la lode.

PS: meglio non mettere immagini riguardo a questo post, ho paura di sapere cosa mi tirerebbe fuori Google
PPS: non ce la faccio più

EDIT: aggiungo un paio di interventi a gamba tesa, che di per sé toglierebbe almeno in parte questo post dalla categoria cazzate ma non importa. Leggo la notizia di Federica Pellegrini che non vuole fare la portabandiera alle prossime Olimpiadi, dicendo "dovrei stare sette ore in piedi, perché la sfilata dura mezza giornata. Sette ore sulle gambe per noi non si recuperano in una giornata. Comunque, a malincuore, purtroppo rifiuterei" e strano ma vero mi sembra una risposta sensata. Ora però nell'articolo corrispondente del Corriere online non rinunciano mai al gusto della polemica inutile, la redazione online pare sempre più composta da zabette e checche isteriche, aggiungendo il commento del Presidente del Coni Gianni Petrucci («Portare la bandiera alle Olimpiadi non è una via crucis». Per poi seccamente chiudere: «Prendo atto di quanto ha dichiarato». E, neanche troppo sibillinamente, ricorrere al latinorum di Fedro: «Nondum matura est».) che parla per dare aria ai denti, come si suol dire.
Considerando che a quanto pare le gare di nuoto iniziano il primo giorno, credo che sia importante che la Pellegrini sia in piena forma, non con le gambe stanche per essere stata 7 ore in piedi a reggere la bandiera. Senza contare che ritengo che TUTTI, dal primo all'ultimo degli atleti che parteciperanno all'Olimpiade, saranno degni di ricoprire quel ruolo, quindi non è meglio sceglierne uno che non debba usare le gambe fino allo sfinimento il giorno dopo? Ma no..

Altra notizia fondamentale del giorno è l'arresto da parte dell'FBI dell'hacker che ho diffuso nel mondo le foto di Scarlett Johansson nuda. Questo EROE si chiama Christopher Chaney ed io mi sento di ringraziarlo dal profondo del cuore per aver contribuito a materializzare un sogno comune a tutti gli uomini in ogni angolo del mondo.
E per questo io maledico l'FBI, che invece di dedicarsi alle sue usuali attività, terroristi, spacciatori, vecchiette e cose di questo tipo, da la caccia a chi materializza i miei sogni! Merde!

giovedì 6 ottobre 2011

SGPlus

Dopo l'uscita in beta di G+ è stato un proliferare di applicazioncine e plugin per browser che andavano a maneggiare il nuovo social network. Stasera sono andato a caccia di un qualcosa che mi unificasse i post da me condivisi tra i tre social networks, G+ appunto, Facebook e Twitter.
Infatti se la connessione Twitter-> Facebook è ben collaudata e funzionante, non esiste (finora) una connessione Twitter->G+.
Allora ho spulciato un po' il web e ho trovato questo plugin per browser che ho installato sul mio chrome chiamato SGPlus, che permette di configurare G+ in modo da pubblicare i post anche su FB e Twitter da una sola pagina. Basta semplicemente andare nelle configurazioni di questo plug-in, loggare lì dentro a Facebook e Twitter (supporta anche Linkedin e dei generici feed rss, ma questi non li ho provati perché non li uso), assicurarsi di dare sui social networks scelti le autorizzazioni necessarie e poi per ogni post su G+ comparirà accanto all'etichetta della cerchia di divulgazione la possibilità di abilitare o meno la pubblicazione su FB e Twitter.
Così potrò scrivere da una parte sola le mie minchiate, molto bene.
Ho fatto anche dei piccoli test, ad esempio SGPlus supporta i caratteri speciali di Twitter, # e @ vengono correttamente interpretati, mentre non è la stessa cosa per FB. Infatti non è possibile taggare un utente di FB con l'uso del carattere @ postando da G+; credo sia un limite di FB, penso non vada a fare il parsing stringa del post ma userà delle logiche interne per taggare le persone.
A parte questa cosa mi pare un plugin fatto bene, che credo terrò.

Edit: anche la condivisione link funziona bene, ho testato proprio con il link a questo post ;)

lunedì 3 ottobre 2011

Limitless, The Fighter e.. Master Chef!

Hola a todos, questo weekend mi sono dedicato, tra le altre cose, alla visione di un paio di filmetti decisamente interessanti: nello specifico Limitless e The Fighter.
Il primo racconta la storia di questo tizio che riesce a recuperare una droga che gli consente di usare il 100% del suo cervello, e della sua scalata al successo. E' un bel film, mi è piaciuto, tiene un bel ritmo fino alla fine ed ha una sua tortuosità che ti spinge a capire cosa succederà tra un momento. La parte "malattia" del film, ovvero gli effetti collaterali di questa pasticchina, robe che ti esplode il cervello, è fortunatamente limitata: non ammorbano gli spettatori per ore con le seghe mentali riguardo alle conseguenze! Con vero spirito superomista Der Mann inizia a sperimentare quando e come può impasticcarsi senza collassare in giro per la città e prosegue con il suo progetto.

Qualche piccola pecca narrativa c'è, la più micidiale è il fatto che questa superdroga è pressoché sconosciuta, ma visti gli effetti dovrebbe usarla un botto di gente; inoltre il protagonista se ne sbatte di trovare il modo di procurarsi altra droga fino a quando non è quasi troppo tardi, e non si può dire "Non ci ha pensato" perché il suo supercervello avrebbe dovuto sbattergli un cartello in faccia ogni giorno tipo "Trova una fonte sicura di pasticchine!!!", ma questo è secondario.. Comunque voto: 8!

Ovviamente dopo il film sono impazzito ed ho iniziato a pensare alle conseguenze dell'uso massivo di quella sostanza da parte di tutta la popolazione umana (supponendo ovviamente l'assenza di effetti collaterali gravi). Diciamo che colonie lunari entro 10 anni, spedizioni marziane entro 20, colonie extra sistema solare in meno di un secolo, etc etc etc..
Al che la mia ragazza interrompe il mio delirio di onnipotenza umana per chiedermi "Ma se tutti sono supercervelloni.. chi farà lo spazzino?". Risposta semplice ed immediata, o quelli così stupidi che pure la pillolina non può aiutare, oppure.. ROBOT!

E poi via, i robot si solleveranno!

Altro film visto questo week end è The Fighter, basato sulla storia vera di due pugili americani, fratelli. Bisogna partire dal presupposto che non è un film sulla boxe, quindi chi spera di trovarci grandi allenamenti, incontri, Rocky che fa l'occhiolino rimarrà deluso.
Invece è la storia, molto ben raccontata di Micky Ward e Dicky Eklund, della loro famiglia, della dipendenza da crack e della voglia di non mollare. E soprattutto come il sopraggiungere di alcune persone importanti, o di una situazione spiacevole possano farti trovare la forza di liberarti di atteggiamenti e oppressioni da lungo tempo accettate.  Voto finale: 7!

Invece ieri sera mi sono dedicato a piccole facezie.. Ho visto l'8° puntata di Falling Skies, che sempre più conferma il mio giudizio riguardo questo telefilm: ambientazione, storia, cazzi e mazzi non sono male, ma i personaggi sono semplicemente un branco di imbecilli. Penso abbiano imparato a fare la guerra da topolino. C'è da sperare che nell'imminente attacco crepino un po' di pirla.

E poi mi è capitato facendo zapping di guardare Master Chef Italia. Posso dire solo una cosa, è un programma di merda. 18 aspiranti cuochi, rigorosamente amatoriali, si sfidano in una serie di prove di cucina per raggiungere il titolo di Master Chef: e detto così pare anche figo.. Il problema sono i giudici! Sono insopportabili, continuano ad aggirarsi dandosi un tono (toccandosi la barba con aria saputa, ad esempio), sono maleducati, arroganti e mi sembra che soffrano della tipica sindrome del professorino italiano; so tutto io, son bravo solo io, e tu sei solo una merda da lavare via. Mi sembrava che questo pensiero trasparisse da ogni loro gesto, quell'arroganza che il più delle volte significa insicurezza e paura delle proprie capacità, come continuassero a prendere a calci quelli sotto di loro nella speranza di sembrare più grandi.

Ora io non metto in dubbio le loro competenze culinarie, ma questo programma è una costola di uno stesso programma americano con Gordon Ramsey. Non l'ho mai visto, quindi magari ce l'hanno da contratto di essere dei figli di puttana arroganti, ma in Hell's Kitchen lui non è così. Certo, si incazza come una bestia quando qualcosa non va, ma non passa la giornata a fare l'antipatico e lo stronzo con tutti solo per rimarcare che lui è il capo. Davvero il primo paragone che mi è venuto in mente con quei tre imbecilli dei giudici è con i professori universitari, unici depositari della conoscenza ed in quanto tale autoautorizzati a trattarti come uno scarafaggio da schiacciare. Mica per altro avrei voluto prendere a sberle pure loro.
Ah, inoltre ho avuto una forte sensazione di atteggiamenti di favore verso alcuni concorrenti..
Ecco, sono proprio questi tre stronzi..
Poi vabbè, il format del programma è interessante, anche se la mancanza della voce narrante porta la regia a far sentire praticamente tutti i dialoghi come riempitivo, con commenti utili quanto un calcio in bocca.
Se mi capita vedrò altre puntate, anche solo per capire se rimarranno così candidati alla fucilazione per tutta la serie o meno..

That's all folks!

martedì 27 settembre 2011

Le ricette per l'Italia

Da diverso tempo ormai sui mezzi di informazione non si sente parlare d'altro che di economia, crisi, default, oltre alle consuete fregnacce su chi si sarebbe scopato il Premier ed i commenti di chi è scandalizzato da queste inaudite attività.
Ed io mi sono rotto i coglioni.
Si parla sempre più spesso di ricette per l'Italia per uscire dalla crisi, di manovre, manovrine, manovrette, riforme e quant'altro, ma ogni tentativo viene snaturato e ridotto ad un ombra di se stesso dal parlamento e dagli accordi interpartitici.
La versione moderna del mercato della domenica

Per come la vedo io l'Italia è come una gigantesca zuppa, per rimanere nella metafora culinaria, con tantissimi ingredienti, così tanti e così diversi che alcuni di loro danno davvero un saporaccio al tutto; ogni cuoco che passa annuncia di voler mettere a posto quella zuppa e di voler togliere i cattivi ingredienti, ma per un motivo o per l'altro non riesce nel suo intento, e non vuole riuscire! Altrimenti tutti gli aiuto-cuochi con cui si circonda non avrebbero più lavoro, e se la prenderebbero con lui.

Quindi non fa altro che aggiungere altri ingredienti, sperando di coprire il sapore di quelli vecchi con nuovi profumi e aromi; ovviamente quelli da eliminare resteranno ancora attivi mentre i nuovi componenti spesso finiscono per non legarsi con il resto della zuppa, andando a generare altre parti da eliminare.

Dopo decenni di cuochi, aiuto-cuochi, sguatteri, camerieri, cambi di gestione, etc, si arriva al punto in cui il cliente chiede conto della maledetta zuppa, che ha ordinato ormai secoli prima, e quindi che succede?
Che la cucina va in panico, e sono tutti a sbraitare e strepitare come cornacchie dandosi le colpe l'uno con l'altro.
Sì, ho cercato una zuppa con un pessimo aspetto volontariamente
Io credo che qualunque cosa faccia il personale ora sia pressoché inutile, o il cliente mangia la zuppa e fa almeno finta di gradirla, o se ne andrà dal ristorante infuriato per l'attesa ed il pessimo servizio (sconsigliando a tutti i suoi amici il posto), oppure rovescerà il tavolo e brucerà tutto.

La prima opzione mi pare alquanto ottimistica, e non cambierebbe le cose in cucina: anzi, c'è il rischio che lo staff si inorgoglisca e si convinca che la zuppa sia buonissima per volontà divina, mantenendola la merda che è.
La seconda opzione mi pare la più verosimile, buona parte del mondo ci sfanculerà, il ristorante verrà declassato terribilmente e saremo costretti a svendere le pentole della cucina per campare.. Probabilmente verremo rilevati da una famiglia cinese con una borsa di cartone piena di soldi.
La terza opzione è la più inverosimile, ormai non si distruggono più i ristoranti come una volta..

Questa mi pare sia la situazione, più o meno. Come ne usciamo? Non ne usciamo, il cliente vuole la zuppa ora, si potrebbe ancora riparare senza tutto il casino che c'è in cucina.
Cosa mi piacerebbe? Mi piacerebbe vedere entrare in cucina un tipo come Gordon Ramsay, non un inglese, ma un pazzo furioso che prenda a calci tutti, assaggi la zuppa, vomiti, la butti nel cesso e ricominci da capo.

Ricominciare da capo, nuova cucina, nuovi dipendenti, nuova gestione, nuova zuppa. Ma senza un bel po' di calci in culo e martellate non si potrà fare, e no, qui ci vuole uno con le palle che comandi l'opera di distruzione e ricostruzione, non credo proprio che il comitato autogestito dei liberi pensatori di stocazzo riuscirebbe a fare qualcosa.

Abbandoniamo la metafora, prima che qualcuno pensi davvero che io stia parlando di zuppe e cucine. Siamo quasi fottuti, ma non vedo le condizioni perché possiamo salvarci da questa prossima sodomizzazione.
Quello che ci vorrebbe è una distruzione totale e ricostruzione, sarà dolorosa, sanguinolenta, farà sparire posti di lavoro, risparmi, sicurezza e vite, ma con l'uomo giusto si potrà sperare di ricostruire da capo, più efficientemente. E no, ripeto NO, non ci credo manco per le palle che tutte queste operazioni le faranno comitati civici, grilli, circoli 5 stelle o altre boiate populisto-democratiche del genere.
Qui ci vuole un CAPO, uno sveglio che sia in grado di dare ORDINI, è l'unico modo per avere la fermezza necessaria alla ricostruzione.
Ma questa persona io non la vedo ancora..


lunedì 26 settembre 2011

Di matrimoni, scimmiette e noccioline..

Come avrete già intuito dal titolo, questo post è privo di senso e scopo. Sono reduce dal matrimonio di mia sorella che tanti lutti ha portato agli Achei ed alla mia salute mentale, non che io abbia fatto gran che visto che non ero nemmeno il suo testimone, ma l'atmosfera di agitazione e nervosismo che aleggiava per casa mi ha decisamente esaurito. Quindi mi sono preso un week end per fare poco un cazzo e cercare di ripartire come si deve, proposito ovviamente disatteso dai fatti. Quindi ieri sera avevo i coglioni che giravano a mille, ed anche oggi in ufficio sono in piena fase "Non mi rompete l'anima".
Evviva.

venerdì 16 settembre 2011

Scontri urbani del terzo millennio, tra indipendenza e pregiudizi

Vi siete fatti fregare dal titolone altisonante eh? In realtà quello che può preannunciarsi come un post relativo alle rivolte nel mondo arabo o cose simili riguarda argomenti molto più terra terra.
Durante questa estate mi è capitato di assistere a due scene simili, due litigi in mezzo alla strada tra un vecchio ed un 30enne ed una donna ed un uomo.
In entrambi i casi gli aggressori erano la parte debole della discussione, quindi il vecchio e la donna. E come menavano! Avranno anche avuto i loro motivi tra tutti ma la questione è la seguente..
Se un vecchio o una donna o un soggetto fisicamente debole comunque cerca di prendermi a pugni per strada, come reagisco? Me ne vado prendendomi ombrellate in testa? Scappo? Tiro un ceffone? Li stendo?
Tirarli per terra a fucilate non mi sembra una grande idea.. Sia perché per quanto minacciosi e dolorosi possano essere penso proprio che non avrei mai ragione in un contesto legale, inoltre eventuali osservatori vedrebbero soltanto un uomo che prende a sberle una donna, con evidenti pessime conseguenze legali.
Andarmene? E se ti inseguono? Cioè non è una situazione che puoi lasciare irrisolta..
Correre via? Farebbe decisamente troppo ridere.. Inoltre se stai aspettando l'autobus hai poco da correre.
E quindi che si fa? Devo prendere sberle in silenzio e subire?

domenica 11 settembre 2011

Simply.. PUTIN!

Mentre mezzo mondo guarda il Gran Premio (hey, io sento i rumori delle auto da qui, LOL) io..



















Gran finale..
 Devo assolutamente trovare una maglietta di Putin, assolutamente (Magari quella con l'orso...)