lunedì 30 maggio 2011

Intelligenze artificiali o deficienze artificiali?

Stamattina leggiucchiavo in ordine sparso sul blog del Duca Carraronan, Baionette Libriarie, quando mi è caduto l'occhio su di una frase. Non ricordo le parole esatte e non ho voglia di tornare a cercarla, ma il concetto riguardava il rapporto tra l'uomo e la macchina.
Si asseriva molto candidamente che buona parte della letteratura Steampunk contiene questo rapporto più libero e sereno con le macchine, l'uomo dominava le macchine ed esse rispondevano agli ordini. Se non lo facevano erano guaste e andavano aggiustate.
Credo sia una bella pia illusione, le macchine sono sempre e sempre state ribelli. Più sono complesse più è difficile trovare il punto del "guasto" meccanico o meno.

Nella lunga storia di rapporti tra uomini e macchine un giorno è comparso un nuovo potere, un qualcosa di così imprevedibile e con un potenziale così illimitato da rimanere fondamentalmente sconosciuto ai più, e chi lo conosce prova un oscuro terrore ad averci a che fare nei giorni sbagliati.
Il Computer!

E' una macchina di dimensioni così complesse ed oscure, con scopi illimitati e ambiti diversissimi che quando sopravviene un errore sconosciuto la sua semplice ricerca ed identificazione porta via ore ed ore di lavoro.
Soprattutto quando è lunedì ed i pc sono in fase Troll-puting e sparano fuori errori a caso, e quegli stessi errori li mostrano con messaggi diversi, in modo da rendere ancora più difficile la loro identificazione.
A questo punto vien da chiedersi se i computer siano davvero così stupidi come vogliono farci credere, con la loro incapacità di pensare senza l'uomo e i continui errori. Non è forse una furba e silente strategia per far impazzire gli umani ed indirettamente non svolgere i lavori che non gli aggradano? Come spiegate altrimenti che un programma decida di smettere di funzionare pur senza alcuna modifica da parte umana bloccando ore e ore di lavoro?

Ve lo dico io, le intelligenze artificiali sono già tra noi, nei nostri personal computer e nei nostri elettrodomestici, e come dei dipendenti statali fancazzisti il venerdì pomeriggio, scioperano spesso e volentieri per non lavorare e per farsi gli affaracci loro.

Cosa possiamo fare? Niente! Almeno al momento non cercano ancora di ucciderci tutti..

Ma chissà cosa staranno macchinando durante le lunghe notti di ibernazione...

venerdì 20 maggio 2011

Il MOIGE e la democrazia repressiva

Stamattina non so nemmeno io perché ma sono finito sul sito del MOIGE, ovvero quel branco di mamme che hanno il solo scopo nella vita di proteggere in maniera ossessiva i propri figli e pure quelli degli altri perché hannogenitoridegenericheglifannovedereicartonianimativiolentieblablablabla, evidentemente.
Ricordo i loro bellissimi interventi per far sparire da MTV molti anime diversi anni fa, appena appena compariva un accenno di violenza.
Slam Dunk: l'unica cosa che importa che ODDIO UNA RISSA

Io ho visto Slam Dunk solo fino all'episodio della rissa perché qualche scrofa ha deciso che OHMMIODDIOTUTTOQUELSANGUE e quindi il movimento in blocco è andato a piangere e a minacciare fino a quando non lo hanno sospeso dalla programmazione: ovviamente non importa se Slam Dunk (continuando con l'esempio) dava anche un miliardo di esempi formativi, esaltava lo spirito di gruppo e la competizione sportiva, il lavoro e la dedizione all'allenamento, etc.
Ma non importa! Perché c'è UNA scena di violenza e quindi zac, taglia e cancella tutto.
Il MOIGE fa parte di quello schieramento di stronzi che sono convinti di avere la sacra missione di rendere il mondo un posto migliore, più pulito, più bello, senza violenza, senza pulsioni negative.
Ovviamente tutto ciò annienta completamente anche il concetto di "passione", quindi via anche le pulsioni positive, che non si sa mai cosa può diventare, via lo sport se non quelli politicamente corretti o comunque comunemente accettati (leggasi calcio), via la trasgressione, via la musica che ti accende qualcosa dentro, viva il pop alla Justin Bieber amore platonico e niente altro, viva santa madre chiesa!

Diciamocelo, un mondo senza violenza sarebbe anche un bel sogno, un ideale da inseguire senza infamia. Ma a quel punto sarebbe davvero vita degna di essere vissuta? Senza violenza certo, ma senza NIENTE. Per cosa si vivrebbe? Per l'amore casto e platonico? Solo a scopo riproduttivo? Per la carriera e per i soldi? Ma proprio bella merda.
Ma cari i miei preti mancati, la violenza è parte integrante dell'animo umano. Violenza è quella che ci spinge a migliorare, a fare carriera, a lottare per una donna, genera la passione e l'erotismo (anche se ne parlate così male una scopata come si deve non è che guasterebbe eh).
Violenza può essere incanalata, sfruttata, dirottata ma mai soppressa: si può sfogarla su un ring o correndo, ma anche dipingendo e scolpendo il legno!
Non si può sopprimere un istinto primordiale dell'animo umano, esso può rimanere sopito e silente per anni ma prima o poi emerge, e se represso può esplodere! E poi giù tutti a lamentarsi di psicopatici e stupratori e preti pedofili (di questi non ci si lamenta mai abbastanza).

Questa è l'espressione stessa della nostra democrazia, ammantata di belle parole e di spirito totalitario bigotto/cristiano, una società repressiva che non fa il minimo sforzo per comprendere l'animo umano e vuole solo annientare e distruggere tutto ciò che rende l'uomo bello e differente. In questo sì, state cercando di renderci tutti uguali, una massa amorfa di uomini in grigio.

Ma anche no grazie. Voglio tenermi tutti i miei colori, bianco e nero inclusi, voglio tenermi le mie passioni ed i miei istinti violenti, voglio tenermi l'amore fatto come si deve ed il piacere di bere alcoolici con lo scopo di togliere freni inibitori ogni tanto.
Ma soprattutto vorrò che i miei eventuali figli imparino a gestire il proprio corpo e la propria mente, anche a costo di prendere testate sui muri, piuttosto che forzarli a cancellare tutto quello che li rende umani.

martedì 17 maggio 2011

I Neanderthal non sanno usare il pc

Alla lunga credo che quei tipi umani che non sanno rimanere al passo coi tempi, che non sanno cosa sia un computer, manco lo sanno accendere, non sanno intercettare e cavalcare gli aggiornamenti di tecnologia e di pensiero, verranno spazzati via dalla Storia. 
Tutto qui. Si perdono lavoro, sostenibilità economica, posizione e soprattutto visibilità sociale.

Adios, spazzati via da tutto.

Quindi è importante non sedersi immobili nel punto dove si è arrivati, in ogni situazione, ma rimanere sempre con lo sguardo in avanti, cercare di capire cosa succede, di sentire dove si sta andando.
Ancora una volta, chi si ferma è perduto.

By the way, ho iniziato questo!

giovedì 12 maggio 2011

Low Fast, High Furious! Diesel broke Rock

Ieri sera sono andato al cinema a vedere fast5, l'ultimo Fast & Furious per intenderci. Già qui non mi è chiaro perché lo chiamino fast5 se poi ovunque usano ancora il nome vecchio ma vabbè.

Innanzitutto possiamo dire che il film mi è piaciuto: va preso per quello che è, una ultratamarrata fatta di bestioni che si menano, si sparano, e corrono veloce. Quindi già in partenza so che la fisica non esiste, la logica non esiste e tutto ciò che potrebbe portare a chiedermi "Perché????" deve venire ignorato ed archiviato.
Detto questo la vicenda si svolge in Brasile, a Rio de Janeiro, ed è tutta una questione di soldi e di pazzi delle favelas con i mitra. A sto giro il film è meno Fast e molto più Furious, visto che non ci sono vere e proprie corse in macchina come negli altri, ma molte più armi e botte.
Vin Diesel dimostra ancora una volta di sapersi imporre in scena, visto che Toretto domina ancora la scena. Odio eterno invece al biondino coglione, O'Connel o come si chiama, personaggio sempre più inutile con manie di grandezza. Il giorno che lo faranno fuori sarà un grande giorno. Menzione speciale per TheRock, spacca tutto e tutti ed ha il cervello tagliato con l'accetta, ma è un personaggio ben costruito.

Alla fine sorride addirittura, quindi penso che in quel momento una decina di angeli siano morti.
I membri della squadra di Toretto sono spettacolari, ti fanno ridere e sono abbastanza arroganti da risultare credibili in tutto quel casino, al contrario di Mia, sua sorella, che risulta incisiva come un palo della luce lato tangenziale.
Ora, tiriamo le somme. Fattori positivi sicuramente l'azione in sé, le millemila armi e la vicenda è figa. Tra i fattori negativi non possiamo non notare la drastica diminuzione del duo "auto & gnocca", il che svalorizza parecchio un film di questo tipo.

Voto finale 7-

lunedì 9 maggio 2011

Red Dead Redemption: il West torna e ti prende a calci in faccia!

Ieri sera ho completato la modalità storia del gioco per Xbox Red Dead Redemption, anch'esso gentilmente prestatomi da Giò.

Innanzitutto devo dire che mi ha fatto letteralmente impazzire, mi ha impegnato per un periodo di tempo bello lungo, un tre settimane piene, senza mai venire a noia e senza mai lasciarmi con niente da fare. Il gioco si svolge in tre territori principali: negli Stati Uniti intorno ad Armadillo, in Messico nella zona di Nuevo Paraiso e di nuovo negli Stati Uniti nella zona di Blackwater.
La vicenda si apre con John Marston, ex fuorilegge, davanti alle porte di Fort Mercer, un fortino abbandonato in mano a dei criminali poco lontano da Armadillo. Marston deve catturare o uccidere un suo vecchio compagno di gioventù, perché il governo federale ha bellamente rapito la sua famiglia.
Da quel momento in poi si è catapultati in un mondo fatto di cavalli e pistole, dove esiste la massima libertà di azione ed il numero di missioni, sottomissioni, possibilità, oggetti da raccogliere, animali da cacciare, obiettivi da sbloccare, supera ogni aspettativa.

Durante le missioni incontrerete dei personaggi alquanto discutibili, ben strutturati e mai scontati, soprattutto niente è ciò che sembra e niente è buono o cattivo nel West, tutto è semplicemente reale. Ogni zona in cui vi troverete a cavalcare è ben costruita, dalle pianure americane alle mesas e alle gole del Messico, fino a giungere alle foreste innevate della zona di Blackwater, tutto pare realistico ed appropriato, difficile trovare una nota stonata, un qualcosa che "non dovrebbe essere lì". O almeno tutto è conforme all'immaginario che abbiamo di quelle zone. 

La storia è ben costruita, con missioni interessanti ed il coinvolgimento di personaggi adatti al tipo di missione e di ambiente, anche le missioni secondarie, quelle degli "sconosciuti", non sono troppo impegnative e aggiungono un po' di pepe a tutta la questione.
Anche le attività facoltative, come domare cavalli, raccogliere erbe e la caccia presentano lati interessanti, soprattutto la caccia. Si va dai semplici cervi, daini, e coyotes fino ai Grizzly e ai Pumas delle montagne rocciose: devo dire che la caccia al Grizzly risulta forse un po' bacata, solo per il fatto che appena ne abbatti uno iniziano ad arrivare a frotte. Nel giro di 4 minuti ne ho stesi 13 in una sessione di gioco, direi che non è normale.

Che dire, il gioco è violento quanto basta e da molte, ma molte soddisfazioni. Consigliatissimo!

Voto: 9,5

giovedì 5 maggio 2011

THOR! Vedete dei Giganti del Ghiaccio in giro?

Ieri sera per sommo gaudio mio e dei miei compagni di sventura sono andato a vedere THOR! addirittura in 3D.

Il film è bello! Piacevole, con tratti umoristici, tamarro quanto basta. Il 3D è ben fatto anche se non fondamentale, ma la costruzione di Asgard spacca i culi: il mondo intero, la città degli Dei, il ponte Bifrost, l'aspetto pulito e tecnologico simil città elfica accompagnato da statue ENORMI di guerrieri barbuti con ascia, milioni di persone e austerità divina è decisamente appagante.
Thor in sé tutto sommato se la cava come personaggio e come attore, non solo per l'aspetto vichingo che si ritrova: il personaggio è ben costruito, con tutta la sua arroganza boriosa da ragazzo iperpotente che man mano si rende conto della sua idiozia. Il suo arrivo sulla terra coincide anche con la parta più umoristica del film, sia per il suo comportamento da pirla esiliato nel New Mexico sia proprio per le situazioni in cui finisce.
I suoi compagni fanno abbastanza pena, quattro sgarrupati rincoglioniti (tra cui il cinese che non ha proprio ragion d'essere) che seguono Thor in qualche casino; sono poco caratterizzati e utili più o come come una capra al polo nord.
Loki è invece un bel personaggio, sempre vissuto all'ombra del fratello Thor, magro e schivo quanto l'altro è esuberante e cazzone, tiene fede alle caratteristiche originali del Dio che lo anima: complotta, insinua, parla ed è un buon antagonista.
Tutto quello che ho detto però viene piano piano sgretolato a 20 minuti dalla fine: Loki si riduce ad una puttanella isterica e lo scontro finale che si preannunciava davvero cazzuto è confusionario ed un po' ridicolo.
Inoltre è tutto troppo veloce.

Menzione speciale per Anthony Hopkins, il suo Odino è fantastico! Vecchio, altero e duro è il vero e proprio padre degli Dei.
Natalie Portman la volevo più zozza. E' una gran gnocca ma non si fa mai vedere!

Ultimo appunto, contro ogni mia previsione, mettere il negro a fare Heimdall è stato decisamente un tocco di fino. Faceva la sua porca figura.
Voto complessivo 7½

lunedì 2 maggio 2011

Today is a perfect day, for samurai armour..

Stanotte, che notte questa notte.. Eh sì, altro episodio della serie "I sogni dell'assurdo", premiata al festival di Canne da una tirocinante ubriaca e da un opinionista dai dubbi gusti sessuali.
Questa notte ero in cerca di un'armatura da samurai. E la cercavo a casa di mio cugino: non è così strano come si possa pensare, semplicemente ne avevamo comprato due in coppia e le teneva lui. Purtroppo però quest'armatura sembrava scomparsa, non si trovava da nessuna parte in casa sua, ed anche a mettersi a cercarla in due in ogni dove non saltava fuori (eppure non era mica piccola..)
Al quel punto mi venne suggerito che forse tutto il pacco era in casa mia: una villetta a due piani (molto bella, tra l'altro) con mobilio minimalista (non c'era un cazzo) in cui non mettevo piede da cinque anni.
Raggiunsi il box della mia auto solo per trovare che qualche simpatico imbecille le aveva messo sotto un carrello elevatore da meccanico; non uno vero ma un aggeggio in plastica colorata, sperando di riuscire a schiacciarla sul soffitto.

Fortunatamente la forza di sollevamento di quel carrellino giocattolo era minima, e non fece danni. Corsi fuori dal cancello per cercare di capire chi era l'imbecille che aveva pensato a questo scherzone di inaudita ilarità solo per trovare quattro 60enni in macchina che mi indicarono ridendo sguaiatamente prima di partire sgommando. Basito presi la macchina e raggiunsi casa mia.
Allora mi misi a cercare l'armatura anche lì, ed in ogni stanza provavo una grande nostalgia per i tempi passati in quella casa (che non ricordo) che ho dovuto abbandonare (perché?). Aveva un'architettura molto strana, con una cucina piccola ed una più grande, molto bianca e ariosa, con scale a spirale quadrata per salire al secondo piano ed una cassaforte a muro nascosta dietro ad un pannello di cemento e travestita da quadro elettrico.
Già la cassaforte: mio cugino mi consigliava di cercare lì l'armatura (nonsense assoluto, visto che era grande nemmeno quanto il mio busto) solo che ovviamente mi ero dimenticato la combinazione: fortuna volle che avessi scritto degli indizi per ricordarla nel cartello con scritto "Home sweet home" in cucina, un cartello orribile, concordo. Aprii la cassaforte ma era vuota (ma va?), rinunciai allora alla cerca, salutando mio cugino e andando a dormire, rioccupando la mia casa.
Ovviamente non poteva finire lì, senza colpo di scena finale. Quindi ecco entrarmi in casa un russo psicopatico con in mano un'accetta, fermamente deciso a farmi sentire accettato dalla comunità: purtroppo per lui era anche un pirla. Usando la cintura modello frusta alla Indiana Jones lo disarmai, e passai i successivi 30 minuti a minacciare i suoi testicoli con la sua stessa accetta tentando di farmi dire chi era, che cazzo voleva e perché non potevo dormire in pace una buona volta.


Come se l'avessi invocata la sveglia ha posto fine al film notturno..