mercoledì 25 gennaio 2012

Se a 28 anni non sei ancora laureato sei uno sfigato

"Se a 28 anni non sei ancora laureato sei uno sfigato" in sostanza questa la dichiarazione del viceministro del lavoro Martone.
E giù sequele di gente che si indignano, dicono ossessivamente come un mantra la parola "inammissibile" e dicono che se non si sono ancora laureati è colpa della crisi e di Monti.

Di per mio io non vedo nessuno scandalo. La maggior parte degli studenti iniziano l'università a 19 anni, di conseguenza se in 9 anni (il tempo trascorso dai 19 ai 28...) non si è riusciti a completare un corso di laurea da 5 anni.. Ecco sì, si è degli sfigati.

Poi ci sono tutti i distinguo del mondo, quelli che lavorano durante gli studi, quelli che fanno millemila esperienze all'estero, quelli che subiscono gravi interventi chirurgici e perdono 4 anni in riabilitazione, quelli folgorati sulla via di Damasco che entrano in seminario, etc etc etc.
Soprattutto chi lavora durante gli studi non ha vita facile, perché in pratica può studiare solo durante il week end e la quantità di risorse cerebrali dedicate allo studio è notevolmente ridimensionato.

Ma sostanzialmente il viceministro ha ragione; ha dichiarato anche che essere dei secchioni non è male! Considerando che la maggior parte degli studenti che ho conosciuto nel corso della mia vita hanno sempre considerato chi studiava uno sfigato, è una frase che non può che farmi piacere. Curiosamente solo alle ragazze è "concesso" essere secchione e studiare tanto, basta che poi escano e la diano lo stesso. Gli uomini sono solo dei nerd sfigati.

Questi stessi soggetti sono quelli che all'atto di bocciatura di un esame reagiscono con un "Meh, lo ridò al prossimo appello..", una reazione sacrosanta in certi momenti ma quando stai rifacendo per la 63esima volta un esame del primo anno forse prenderla con un po' meno filosofia aiuterebbe.
Io stesso ho ridato qualcosa come 8 volte un esame del primo anno, ma vi assicuro che dopo la seconda bocciatura i miei commenti a caldo comprendevano invocazioni in sumero di divinità di ogni pantheon esistente associate all'uso poco consono di nomi di animali.

Poi intendiamoci, il cazzeggio universitario è un imperativo morale di ogni studente; le pause caffè, i panini ciccioni alle 10 del mattino, la lezione saltata perché è una rottura di coglioni, e cose di questo tipo. Il problema si pone quando questo cazzeggio è l'obiettivo primario della vita universitaria di qualcuno.

Fondamentalmente credo sia una questione di mentalità, c'è chi vuole laurearsi per iniziare una vita su solide basi e chi vuole studiare per procrastinare il momento del lavoro (ed alla fine della crescita). Questi ultimi, che poi credo siano gli stessi che stanno sbraitando a seguito di queste dichiarazioni, occupano risorse, spazi e slot di tempo in tutti gli atenei solo per poter continuare a fare vita da cazzoni, senza mai entrare nel vivo.

Detto questo ben venga un ritorno alla mentalità dell'eccellenza, ben venga una certa glorificazione del secchione, anche se già so che la capra ignorante di turno continuerà a compensare le sue mancanze a livello intellettivo e scolastico torturando e prendendo in giro chi studia.

giovedì 19 gennaio 2012

Se un uomo indica la Luna, l'imbecille guarda il dito

Mi sono bello che rotto i coglioni di vedere su ogni telegiornale la telenovela della Costa Concordia, con le interviste a tutti gli imbecilli che dicono di sapere qualcosa, con le polemiche su chi c'era, dov'era, quand'era ed in che stato era, tutta la cagnara mediatica dietro al Comandante di Falco, che probabilmente entrerà nella Storia con la frase "Torni sulla nave, cazzo!", ma soprattutto con i millemila esperti del mare che hanno occupato gli studi televisivi in questi giorni: se quelli sono esperti del mare io sono un genio del marketing e delle pubbliche relazioni.

In tutto questo cinema passa sotto silenzio ogni informazione relativa alla rivolta siciliana. Evidentemente una cosa di cui non si da notizia non esiste, si può bollare come "non-problema" e proseguire oltre: quanto mi suona come ordine dall'alto questo non divulgare nulla, non si vorrà mica mostrare un'opposizione seria al governo Monti no? Poi che figure facciamo con Standard&Stocazzo?

Anche stamattina giusto un accenno di Sicilia, associato al colloquio della delegazione dei tassisti con Napolitano, come fosse una notizia di costume.

Che succede in Sicilia? Quali sono le ragioni della protesta? Quanti gli aderenti? In che situazione è l'isola?

Voci raccolte online parlano di rischio esaurimento scorte, di negozi chiusi per mancanza di beni di vendita, di estensione della protesta alla Calabria e molte altre cose. E dov'è Gesù in tutto questo? Insieme ai giornalisti a scavare nel fango e nell'ignoranza all'Isola del Giglio?

Spero che il Capitano passi di qui e possa darmi qualche info più dettagliata nei commenti, in quanto Siciliano..

martedì 17 gennaio 2012

Ma come diavolo fanno in Russia?

Tre giorni di temperature glaciali, di inverno come si deve. Devo dire che forse un po' mi mancava. Quella merdina all'acqua di rose che ci è stata propinata fino ad ora non era degna nemmeno del mese di Novembre, di solito più umido ma meno "freddo" in senso lato.
Invece ora sono tre bei giorni dove la brina domina le strade ed i campi al mattino, e quando si ritorna a prendere l'auto la sera dopo il lavoro sono tutte coperte da un bello strato di ghiaccio.

Sono i giorni in cui ogni centimetro di pelle non coperto diviene insensibile ed è ferocemente attaccato da aghi di ghiaccio.
Sono i giorni del whisky mentre infuriano bufere, i giorni della contemplazione e dei passi veloci in solitaria.
Sono i giorni dell'inverno potente, delle coperte pesanti e della pelle distrutta, degli occhi che lacrimano e delle raccomandazioni delle nonne, delle corse e dei saluti frettolosi sulle porte.

Al contrario dell'indolenza estiva il freddo sveglia i muscoli e le ossa, porta ad attingere alle riserve energetiche più nascoste del corpo e porta una stanchezza mentale e fisica senza precedenti la sera.

Questo periodo non dura molto, ma quando arriva ha una sua bellezza..


venerdì 6 gennaio 2012

Altri Robot - Uriel Fanelli

Finalmente con l'arrivo di un ebook reader mi son potuto togliere un paio di sfizi, ovvero leggere i libri scritti da Uriel Fanelli, l'uomo dietro il blog KEIN PFUSCH.

Purtroppo non ho potuto apprezzare come si deve "Cibo", perché l'ebook reader non lo leggeva correttamente dal pdf, verso metà libro ogni tanto interrompeva a metà i capitoli mettendo una serie di pagine bianche fino al capitolo successivo. Fino a che perdevo un paio di pagine ogni due/tre capitoli poteva anche andar bene, anche se la vicenda è molto coinvolgente e mi spiaceva perdere anche solo un dettaglio. Ma nella fase clou della vicenda perdevo botte di 10/20 pagine per volta e la cosa non era più sostenibile.

Ho quindi iniziato "Altri Robot", sempre dello stesso autore. La versione pdf mi faceva lo stesso scherzo, ma ho aggirato il problema copincollando tutto il libro su un .txt e leggendo da quello; certo, ho perso la formattazione e ci è voluta un po' più di concentrazione per seguire i dialoghi, ma fondamentalmente direi anche sticazzi.

Il libro è diviso in una serie di racconti brevi concepiti per essere come episodi di una serie televisiva, come specifica l'autore nella prefazione, e devo dire che l'effetto è abbastanza verosimile.
In realtà l'ebook stesso è diviso in due grandi parti "Altri Robot" appunto ed il seguito "Altri Robot II".
Vi dico subito che il secondo libro mi sembra decisamente migliore del primo, che rimane in un certo qual modo più grezzo, soprattutto sui dialoghi. Mentre nel secondo libro lo stile è decisamente migliorato, più curato ed i dialoghi stessi sono più verosimili.

La vicenda è ambientata circa 200 anni nel futuro, e molte cose sono cambiate: si racconta in prima persona la vita del membro della polizia Anti-R (anti robot) Uriel NN, ermafrodito X6, ovvero geneticamente modificato con geni animali per essere in grado di affrontare un robot.

L'autore mostra il mondo attraverso gli occhi del suo personaggio, che fornisce in modo diretto o tramite le sue azioni informazioni politiche, sociali, di costume dell'Europa che verrà (per chi segue il suo blog è facile vedere il pensiero di Uriel sul mondo moderno nel suo mondo di domani). Come lui stesso specifica nella prefazione assistiamo a delle innovazioni diverse dalla fantascienza "classica", i robot qui sono una costante nella vita del futuro, ma la vera specialità sono le alterazioni genetiche, ad esempio. Lo strano non è il robot, com'era negli anni 50, ma questo ermafrodito di 1,91m con riflessi felini e la forza di una macchina.

Non vado avanti a raccontare nulla, la vicenda è interessante soprattutto per gli stralci di futuro che mostra, con vere e proprie chicche soprattutto nel secondo libro, mentre la vicenda personale del protagonista spesso non coinvolge appieno. Le scene d'azione in compenso sono ben descritte e mostrano abbastanza bene ciò che succede davvero, soprattutto nel secondo libro.

E' una lettura che consiglio, in ogni caso, per vedere la fantascienza da un punto di vista più moderno, come dovrebbe essere; guardare all'oggi per immaginare il domani, insomma.

Per quel che ho letto, in "Cibo" l'autore ha migliorato ulteriormente il suo stile, e la vicenda mi ha tenuto inchiodato al lettore per tutto il tempo in cui sono riuscito a leggere. Quindi il prima possibile mi ci dedicherò di nuovo.

That's all folks!