mercoledì 31 agosto 2011

Evasori fiscali

Breve, brevissima e violentissima proposta per punire l'evasione fiscale.
Una bella multina, che male non fa, e poi.. Semplicemente impedire loro di utilizzare qualunque servizio pubblico, o a partecipazione statale anche minima, che non hanno contribuito a pagare.
Quindi niente ospedali, solo cliniche private, niente polizia, solo sicurezza privata, niente treni, metropolitane, strade, pompieri, ambulanze, etc.
Inoltre pubblicare e diffondere nome, cognome, indirizzo e foto. Quest'ultima iniziativa di certo non per esporli al pubblico disprezzo (cosa che dubito comunque che avverrebbe) ma per far sapere a ladri, picchiatori, piromani, gente che ha avuto una pessima giornata in ufficio, dove trovare una vittima che non potrà rivolgersi alla polizia.
Così io povero stronzo, raggiungo la casa di questa persona, la malmeno come si deve, la derubo e me ne vado impunito, e lui rimarrà impietrito al telefono a sentire una voce registrata che dice:
"Siamo spiacenti, ma a causa della sua evasione fiscale lei non ha diritto ai servizi statali, se è stato rapinato o ferito, o se deve andare d'urgenza all'ospedale, be CAZZI SUOI"


martedì 30 agosto 2011

Valhalla Rising, recensione

Ho appena finito di vedere questo importantissimo film, e solo una cosa posso dire: ca-po-la-vo-ro!
No, sto scherzando, è una merda. Anche cercando in internet i commenti spaziano dal "Non ho capito un cazzo", al più politicamente corretto "Il regista lascia allo spettatore il compito di trovare il suo scopo", altro modo di dire che non si è capito un cazzo.
Qualcuno azzarda la recensione positiva, ma non solo, ultra positiva! Perché quando la si spara bisogna spararla più grossa di tutti! Si magnifica la fotografia, la musica, le scelte dei tempi, e si da addosso al pubblico italiota che è troppo basso spiritualmente per capire certe opere.
Sarà..
In ogni caso vi dico la mia: un'ora e mezza di film, con un totale (se va bene) di 10 minuti di dialoghi, di cui la maggior parte servono per esprimere ovvietà, frasi decontestualizzate e deliri; vi assicuro che i deliri sono la parte più interessante.
Ma di cosa parla questo film? Di questo vikingone MUTO con un occhio solo, tenuto schiavo e obbligato a combattere. Un giorno si libera ammazza i suoi carcerieri e si incammina insieme al ragazzino che gli portava da mangiare: incontra un gruppo di crociati diretti in terra santa e si unisce a loro (perché? non si sa), salvo sbagliare ovviamente rotta e finire in america, non si sa bene dove. Una voltà lì muoiono tutti; non che gli altri personaggi abbiano chissà quale spessore.
Un personaggio fondamentale, il ragazzino del cibo
 Detta così sembra una figata, ma quello che otterrete da questo film saranno 90 minuti di grandi ambientazioni, di quattro stronzi che si guardano in giro, di fugacissime visioni oniriche dipinte di rosso ed una serie di "Ma.. Perché???" che rimbomberanno nella vostra testa ansiosi di uscire. Il tutto intervallato (ma alla media di uno ogni 20/25 minuti) da qualche scena medio violenta, con una discreta dose di sangue, il più delle volte anche qui priva di scopo.
Vediamo le cose positive. E' vero, le ambientazioni e le musiche sono molto belle, ma se volevo un'ora e mezza di panorami e musica di accompagnamento avrei aperto uno dei powerpoint di presentazione che mio padre mi gira continuamente!
La storia promette bene, ma non va oltre alle promesse, non esiste proprio. C'è la vicenda, ma se ve la raccontasse una voce robotica registrata priva di emozioni otterreste più calore umano del film.
Le interpretazioni sono infinite, cosa che avviene spesso quando un film non ha ne capo ne coda. Alcuni hanno ipotizzato che il vikingone sia una sorta di metafora del paganesimo e di Odino, visto che ha un occhio solo. Ecco, la somiglianza con il Padre degli Dei del Nord finisce lì. Alle volte vedo diverse persone in stazione centrale con un occhio solo, ma non credo che siano impersonificazioni o metafore di Odino..
Cosa si capisce da questo film? Uno schiavo si ribella ai propri padroni, è muto ed anche un po' ritardato, probabilmente a causa di tutte le botte prese in combattimento; l'unica cosa che sa fare è guardarsi in giro con l'aria di chi la sa lunga e lasciar parlare un ragazzino per lui. Anche questo non è un genio, visto che li imbarcano senza pensarci due volte per una crociata e finiscono a casa di dio a farsi massacrare dagli indiani.
La morale? Il significato? Boh, forse non lasciare che un bambino imbecille e biondo parli al posto tuo, o puoi finire morto ammazzato dall'altra parte del globo.
Il nostro aspirante Wotan con la faccia di chi la sa lunga

Se qualcuno ha altre interpretazioni mi faccia pure sapere, per quel che mi riguarda questo film fa cagare.

lunedì 29 agosto 2011

Il destino, quello stronzo.

Oggi, anzi no, ora, ho le palle che girano, e quando girano fanno in allegro rumorino a ventola tipo uuuuuuuuuuuuuh che annebbia il cervello ed impedisce la concentrazione. Il risultato qual è? Che mi frullano in testa degli sproloqui giganti farciti di bestemmie e maledizioni, con una spolveratina di veleno ed una buona dose di aggressività.
Che voglio dire? Non lo so.
Mi balena in testa una frase che non ricordo da dove provenga, e non Ho voglia di chiedere a Dio Google donde arrivi: al destino, si sa, non manca certo il senso dell'umorismo.
Ed io aggiungo: quando però parli di lui è serio come in vescovo morente. Ti scatena contro in sacco di bile.
Ma insomma che succede? Niente, fondamentalmente. Solo che a me girano.
Perché sto ginocchio di merda è stato quieto tutta estate, anche dopo i km di corsa, ed ha ricominciato a cigolare adesso, dopo una passeggiata da sfigato e poco prima di ricominciare gli allenamenti.
Perché il progetto del cazzo su cui sto lavorando si fa ogni giorno più complesso, e la scadenza è una belva feroce in agguato dietro l'angolo.
Perché odio fortissimamente tutte quelle persone che vivono inventandosi contenuti per i siti web, gli slogan, i brand, il design e tutta una serie di cristocazzate del genere che era meglio fossero rimaste limitate ai vestiti o ad altre minchiate, invece di invadere ed occupare militarmente il mondo della tecnologia.
Perché tutto quello che considero importante, formativo, fondamentale, sta sparendo per lasciare spazio ai sociologi, agli opinionisti e a tutto il resto delle teste di cazzo che parlano tutto il giorno di teorie e dicerie a malapena verificate (quando va bene) e vengono strapagati per questo.
Perché per quegli stessi stronzi io sono in alienato in questa società, le mie passioni sono malsane e la mia influenza nefasta. Ma ammazzatevi parassiti!
Per tutto questo, molto altro, quasi tutto, ma in realtà anche niente, oggi mi girano. E quando è così non c'è nulla da fare, solo sfogare e aspettare.
Purtroppo..

venerdì 26 agosto 2011

Aggiornamenti..

Hola a todos, è tipo un millennio che non aggiorno il blog ma no, non sono andato in ferie questo agosto. Al contrario, ero oberatissimo di lavoro! Oltre quindi a non avere tempo per aggiornare nulla, alla sera mi lasciava così svuotato che il solo pensiero di avvicinarmi di nuovo ad un computer per uno scopo diverso dal "cazzeggiare" mi lasciava solo e tremante in un angolo..
Quindi ricompaio ora che la situazione è un minimo più rosea solo per segnalare questo sito, trovato vagando in rete. Raccoglie un botto di statistiche in giro per il mondo e ne permette la visualizzazione in vari grafici esplicativi.

Si passa dal grafico di dosaggio radiazioni, alle statistiche sulle parole chiave contenute nei libri, passando per lo schema riassuntivo della destra politica vs sinistra politica e i danni dell'innalzamento del livello dei mari.


mercoledì 10 agosto 2011

La congiura degli elefanti

Bentornati signori e signore nel fantastico mondo del mio delirio onirico!
Vi propongo due brevi trailer dei film andati in onda nel mio cervello questa notte.
Nel primo mi ritrovavo costretto a girare per negozi in cerca di pantaloni, visto che a quanto pare quelli che mi rimanevano non avrebbero resistito ancora per molto; quindi vagavo per la città deserta in compagnia di alcune persone non meglio definite, sempre con l'incubo che facendo qualche movimento i miei pantaloni esplodessero. In ogni caso buona parte dei negozi erano chiusi, quindi non ho potuto fare altro che tornare a casa, solo per trovarla rasa al suolo da un uragano. Dovete sapere che in questa rappresentazione del mio IO demente avevo una casa sul modello americano, costruita in legno e qualche minchiata invece che di sani mattoni europei, quindi un soffio di vento e bum, tutto distrutto.
Perché ce l'hai con la mia casetta di legno?
Allora cerco la mia famiglia dai vicini, ma anche loro sono alle prese coi danni del maltempo e non sanno aiutarmi: dopo qualche ricerca lì attorno sto per lasciarmi andare alla disperazione quando mia madre salta fuori dal nulla e mi dice che hanno trovato rifugio nell'ascensore del palazzo di fronte, che mio padre ha modificato per avere ricambio d'aria ed anche un bagno. Allora raggiungo i miei parenti, abbraccio tutti perché sono vivi e in salute! Inoltre mia madre aveva anche trovato un paio di pantaloni per me.

Dopo questo film mi sveglio (erano le 5.qualcosa), scuoto tristemente la testa piangendo per la mia razionalità e mi rimetto a dormire.

Nel secondo sogno osservavo la storia di quattro fratelli avventurieri in India verso la fine del XIX secolo, ospiti alla corte di un Maraja o un pezzo grosso dell'amministrazione britannica. Non mancava nulla dell'ambientazione classica fin de siecle, le feste con millemila invitati, i bei vestiti, il tizio gay fissato con la moda francese che si lamenta di quando siano rudi e fuori moda i soldati e gli avventurieri (ovviamente col tono da "vorrei mi scopassero ripetutamente"), i balli, lo scotch, etc.
Andava tutto bene fino quando uno dei quattro fratelli trova un disegno sul muro relativo a quattro elefanti, recante la scritta L'Antico, Il Ritrovato, L'Albino, L'Indiano. Per chissà quale associazione mentale capisce che quei quattro elefanti si riferiscono ad un complotto per assassinare il capo locale, ed i congiurati sono un africano (l'elefante antico), un uomo dall'aspetto un po' scimmiesco (l'elefante preistorico, ritrovato), un bianco (l'elefante albino) ed un indiano (l'indiano, appunto).
L'elefante africano è fico!
Ora non ricordo esattamente che passaggio logico effettua per arrivarci, e forse il disegno sul muro identifica delle persone e tramite la scritta risale agli elefanti, anche se non capisco come possa essergli utile, ma in fondo non importa.
Questo avventuriero vuole correre alla festa per dare l'allarme ma viene scoperto dai congiurati, che riescono ad arrivare prima di lui ed annunciare che è lui il traditore: allora quando giunge sul luogo tutti fuggono dal ballo, compresi i suoi fratelli che per motivi oscuri non gli credono.
La scena finisce con i quattro fratelli che si gettano nel fiume, tre per cercare di fuggire ed uno per bloccarli e spiegare loro cosa ha scoperto, in una assurda gara di nuoto in un fiume indiano.

Se non ci fosse la sveglia al mattino e riuscissi a sognare anche i finali di questo tipo di sogni avrei materiale da fornire ad hollywood per i prossimi 20 anni.

lunedì 8 agosto 2011

Weekend con i botti

Era atteso, è giunto, ed è pure passato questo weekend. L'ultima vacanza ufficiale della mia stagione estiva, ultimo viaggio (della speranza?) di relax e ultimo tentativo (miseramente fallito) di ricaricare le batterie in attesa di un nuovo anno di lavoro. Maledetta questa ostinazione di voler conteggiare gli anni a partire dal 1° Gennaio, rimanendo schiavi dell'anno solare, invece che voler riordinare l'universo in base alle esigenze umane e impostare quindi il primo giorno dell'anno al 1° settembre. Bha.
In ogni caso nell'ultimo fine settimana mi sono recato in compagnia della mia ragazza in Romagna, sulle colline all'interno, all'altezza di Cattolica; la nostra destinazione era Palazzo Viviani, un albergo costruito all'interno del "Castello" di Montegridolfo: virgolettato perché nonostante la bellezza del luogo e la sua particolarità, non mi sento di definire castello quel complesso, al massimo borgo.

In ogni caso nel borgo trovano spazio l'edificio dell'albergo con il suo ristorante, due osterie dalla cucina deliziosa, una spa, un altro ristorante ed infine il municipio del paese, oltre ad altri edifici che penso siano adibiti ad abitazione per il personale della zona. Le stanze per i clienti sono distribuite in una serie di villette proprio alla base delle mura, vicino alla piscina; ampie, fresche e con il soffitto in legno, decisamente comode.
Ora che ho glorificato abbastanza il posto posso dirvi che se non avessi colto l'occasione di prenotare il weekend su groupalia avrei dovuto lasciarci più o meno 600€ per due notti + colazione, quindi dal punto di vista economico è altamente sconsigliato.
Che altro dire, sono stati tre giorni all'insegna dei km macinati (1100!!!), della buona carne (perché un filetto di Chianina alla griglia avvolto nella pancetta e nell'alloro è leggendario, LEGGENDARIO) e delle pallottole.
Sì, le pallottole.
No, non mi sono ritrovato in mezzo ad uno scontro a fuoco perché dei terroristi avrebbero voluto occupare la rocca e bombardare Cattolica, Rimini e Riccione con l'artiglieria.
Semplicemente sabato ho guidato per 100km ulteriori per raggiungere Filottrano, in provincia di Ancona, per andare a fare una prova di tiro dinamico presso l'associazione Dynamic Shooting League.

Il tiro dinamico è una disciplina di pratica con le armi da fuoco che prevede il completamento di percorsi di tiro in meno tempo e facendo più punti possibile; essendo noi a digiuno totale di maneggio pratico delle armi (troppo giovane per aver fatto la leva, alle volte penso sia un peccato..) abbiamo passato una mezzora di carico, scarico, mira e fuoco a distanza ravvicinata sul bersaglio di carta; successivamente siamo passati ad un paio di percorsi, niente di impegnativo.
La giornata è passata velocemente, nonostante il caldo soffocante ed il sole impietoso; il nostro anfitrione ci ha permesso di provare anche un revolver cal.45 ed un classico Smith&Wesson cal.38 special nero brunito, che mi ha quasi scardinato una spalla sul posto. Inoltre prima di andare via un arzillo vecchietto ci ha tenuto una lezione sulle armi western, di cui lui è estimatore e collezionista (di riproduzioni). Dopo averci mostrato diverse pistole è passato al Winchester, con cui afferma di aver bucato un dollaro d'argento con un proiettile corazzato per usarlo come portachiavi; un lavoro pregevole, ci ha mostrato attaccato alle sue chiavi sia il dollaro che il proiettile usato per bucarlo.
Il giorno dopo ovviamente le spalle bruciavano come il fuoco ad ogni movimento: nonostante il calibro non fosse così elevato il rinculo della giornata precedente si è sentito eccome.
Inoltre guidare per altri 500km non ha contribuito ad alleviare la situazione, ma tant'è.

In ogni caso anche questa è fatta, ora dinanzi a me vedo solo giornate di lavoro e niente fughe ulteriori, anche se vorrò riprovare il prima possibile l'esperienza con le armi da fuoco, e ho la ferma intenzione di far durare la stagione montana più a lungo possibile quest'anno.
Un altra estate se ne va..

giovedì 4 agosto 2011

Sogni di 9mm dorate

Questa notte la zona della mia mente preposta alla creazione ed analisi di visioni oniriche si è data da fare: purtroppo ho dei ricordi molto frammentati, perché mi sono risvegliato da questo sogno verso le 5.30 e poi mi sono riaddormentato.
Ciò che ricordo è l'impressione e le emozioni relative all'imminenza di una battaglia o uno scontro, ad un evento violento in totale rottura con lo stato di cose precedenti. Quindi per meglio prepararmi alla cosa rispolvero una Beretta 92F con cromature ottone/dorate; rispolvero nel vero senso della parola perché sembrava l'avessi conservata nella sabbia per quanta polvere pulivo e soffiavo via. Nel pulirla mi sembra di spaccarla, e credo che questo denoti un mio senso di colpa inconscio per non aver mai maneggiato armi e non averne mai pulita una (bisogna rimediare!).

Una volta conclusa questa operazione ci sono una serie di intermezzi di difficile comprensione, scene, risate, dialoghi e spari di prova, fino ad arrivare al gran finale.
In compagnia di altri individui ero in cima ad una collina, che degradava fino ad una scogliera piuttosto bassa a picco sul mare; il cielo era plumbeo ma la distesa d'acqua era calma. All'improvviso si alzava un vento fortissimo e freddo ed il mare cresceva di pari passo col vento.

Quando onde di 3 o 4 metri hanno iniziato a spazzare la scogliera, superandola in altezza e bagnando la piana abbiamo iniziato a sparare al cielo, inneggiando all'inizio della Rivoluzione.

Quanto vorrei un mare in tempesta ora..

martedì 2 agosto 2011

Aria di fine secolo

Stamattina le prime pagine di ogni giornale (o quasi) mostravano titoloni riguardanti la crisi delle borse, nonostante la decisione presa e approvata per quel che riguarda il default americano.
Lungi da me cercare di spiegare l'andamento dei mercati e dell'economia, sono notoriamente una capra in materia; quello che volevo sottolineare è l'aria: da un po' di tempo a questa parte non si respira semplicemente aria di crisi, a parer mio, ma proprio aria di fine secolo.
Non parlo della fine del secolo matematica, quella è già passata, ma di una metaforica.
Mi spiego meglio.

La crisi economica, la politica inconcludente, la moda demente del momento e la nuova generazione incomprensibile non sono una novità, sono parti integranti del mondo; tuttavia ultimamente l'atmosfera si è fatta più pesante, più frenetica e opprimente: tutti i fattori precedenti (anche quelli che non ho menzionato) sono estremizzati ed esacerbati, al punto tale che anche le notizie "positive" che dovrebbero spezzare almeno temporaneamente i trend negativi passano virtualmente senza conseguenze.

E' un'aria densa di rassegnazione e falso divertimento, fatta di urla falso gioiose e di persone con sorrisi tirati, di decisioni oltre il nostro controllo e di corse verso la rottura.
Dev'essere questa l'atmosfera che si respirava negli Stati Uniti prima del 1940, o in Italia intorno al 1912, molte potenziali fonti di conflitto, crisi economica, guerricciole prive di scopo, dialettica infinita e senza soluzioni. Un calderone umano pronto a raggiungere il punto di ebollizione e di rottura.

Questa è la mia impressione sull'oggi, e speriamo che, nonostante tutto, non si finisca ancora a fare la guerra alla Germania!
Vi prego, basta guerra alla povera Germania!