mercoledì 30 maggio 2012

Ma sto 2 giugno?

Leggo stamani della presa di posizione di alcuni politici e twitteranti vari contrari alla parata militare del 2 giugno.

A prescindere dal fatto che:

  1. TUTTI i politici citati in questo articolo per quel che mi riguarda potrebbero pure andare a zappare la terra per ciò che rimane della loro esistenza e farebbero meno danni.
  2. TUTTI i politici citati nell'articolo potrebbero pure muovere il culo ed attivarsi per intervenire a sostegno delle popolazione terremotate, come fa Casapound ad esempio.
  3. BUONA PARTE dei partiti di riferimento di quegli esponenti politici si erano fatti beccare con bandiere di partito spianate a far comizi davanti alle telecamere nazionali dopo le prime scosse. Quindi darsi da fare invece che fare sciacallaggio mediatico alimentando polemiche per racimolare consensi.
A prescindere da tutto questo sono francamente stanco del subdolo attacco ai militari che si consuma nell'ultimo anno (ma non solo nell'ultimo anno). A partire dalle polemiche strumentali riguardo l'acquisto dei nuovi caccia dell'autunno 2011, passando sulla presa di posizione debolissima nel caso dei Fanti di Marina detenuti in India, arrivando ora a questo voler "meglio destinare" i soldi della parata militare, che in un paese civile, essendo l'evento tra 4 giorni, sarebbero già stati stanziati e spesi visto che non è proprio una roba da due minuti da organizzare eh.
Tutto questo contribuisce a far passare un silente messaggio: "Le forze armate costano e sono inutili". 
Certo perché siamo nel terzo millennio! Ormai solo i cattivi mmmmerigani fanno la guerra, senza di loro il resto del mondo vivrebbe in pace senza alcun bisogno dei militari!
Ovvio.
Allora ignoriamo volutamente tutte le operazioni di sicurezza e pattugliamento che le forze armate compiono, le imprese sportive, lo sviluppo tecnologico, le missioni internazionali, l'intervento IN SEDE DI CALAMITA' NATURALI (eggià, loro lo fanno continuamente), o anche solo la semplice DIGNITA', parola che al giorno d'oggi forse non esiste più, che i reparti hanno o dovrebbero avere.
Oppure al contrario, bolliamo tutto e tutti come strumenti del male imperialista mmmerigano che combattono guerre imperialiste e stronze e blablabla.

E allora via, tagliamo via tutto, castriamo anche l'ultima apparenza di Dignità e Onore Italiani; certo, forse è solo apparenza, ma anch'essa può ispirare un giovane, anch'essa può dare un esempio, può mostrare come si può vivere nella vita di tutti giorni rifiutando gli altri esempi: quelli del magheggio e della furberia che i nomi dell'articolo linkato all'inizio del post mostrano in ogni loro atto.

Ma sì, cancelliamo tutto, un piccolo pezzo alla volta, convinti di star facendo qualcosa di giusto perché hey, è il terzo millennio, mica servono più certe cose. Cancelliamo tutto, e poi lamentiamoci di essere sempre e comunque una fottuta provincia sfigata di qualcosa di più grande di noi. Cancelliamo tutto e continuiamo a guardare all'Europa, alla Germania, alla Francia, agli USA e dire che sono più bravi e che certe cose da noi non si possono fare.

Tanto abbiamo sempre il calcio no? Ci sono gli europei quest'anno per mostrare un po' di patriottismo! E le Olimpiadi!
Ah no, le Olimpiadi no: sapete com'è, buona parte degli atleti arriva dalle forze armate..
PS: ci sono mille e uno modi per aiutare le vittime del terremoto. Invece che cazzeggiare su twitter magari fate un bonifico su uno dei conti correnti, o mandate il classico SMS da 2€ al numero di emergenza (45500 dovrebbe essere), o magari passate dalla sede più vicina della protezione civile e chiedete se potete aiutare ed in che modo. Se poi pensate che la solidarietà non abbia alcun colore politico.. Casapound.

martedì 22 maggio 2012

Beata solitudo

Ed in sti giorni di pioggia continua ed estate che non arriva, sento sempre più stretta la morsa degli impegni e dell'umanità intorno a me. Sui mezzi pubblici e camminando sento sulle spalle il peso degli appuntamenti, delle "cose da fare", ed attorno a me avverto la presenza di persone sconosciute che premono, spingono, chiedono ed implorano un cenno, uno sguardo, un briciolo di attenzione e di apprezzamento.
Ma chi siete?
Cosa volete?
Dovrebbe importarmi di voi? Di quello che dite, pensate, fate?
No.
E a voi non importa di me. Ed è bene così.
Io non sono nato per abbracciare la vita, per interagire e conoscere culture nuove e stimolanti. No. Penso di essere creato per i legami di sangue, per i pochi fratelli di una vita con i quali si possono affrontare mille situazioni senza stancarsi mai, per quei legami che fanno male quando vengono recisi, che sanguinano a lungo e non cicatrizzano mai del tutto.

Quindi, per cortesia, lasciatemi nel mio branco. Non premete e non agitatevi, i tentativi di entrare a spinta otterranno solo morsi e reazioni violente. 

Lasciatemi qui, forse finirò solo alla fine. Forse la dispersione ed il tempo annienteranno il gruppo. Ma va bene così, preferisco essere un vecchio orso solitario che una scimmia piena di pulci non sue.

mercoledì 16 maggio 2012

Role Playing nei giochi moderni

L'altro giorno stavo affrontando una di quelle lunghissime sessioni di dialogo all'interno di Mass Effect 3, ed all'ennesima scelta di risposta in cui mi ero fermato a valutare quale fosse la risposta più figa, mi sono reso conto di una cosa.

Buona parte di quelli che oggi sono etichettati come RPG non sono tali. Si trovano due tipo di gioco di questo tipo, a storia fissa o a storia libera. Nei giochi con storia fissa non è possibile alcun gioco di ruolo, il carattere del personaggio è già decretato dal gameplay e l'unica cosa che si può fare è andare avanti uccidendo tutto ciò che ci compare davanti. Spazio a fantasia e immedesimazione meno di zero. E se questo va benissimo per gli action game, quando si legge RPG uno si aspetta qualcosa di diverso da un action game ambientato nel medioevo. Specularmente i giochi con storia libera soffrono dell'effetto opposto. Si può fare TUTTO, durante la singola partita si può nascere come ladro, crescere come guerriero e finire come ladro. Ad ogni singolo dialogo si può rispondere come uno stronzo o come l'eroe. Ad esempio Skyrim, si può finire tutto con lo stesso personaggio, arrivando alla fine a masterare skill di spada, di forgia, di scasso e di magia. In altre parole, DIO.

Ebbene, l'altro giorno mi sono reso conto di non star giocando di ruolo. Di non aver deciso che il mio personaggio avesse un determinato carattere e determinati pensieri morali, in modo da evitare come la peste le risposte ed i comportamenti contrari al suo essere; semplicemente volta per volta cerco di trovare la risposta che più mi piace o più vantaggiosa.
Questo porta a creare un personaggio ambiguo, imprevedibile, egoista, ruffiano, falso e approfittatore. E si sta impersonando una personcina del genere.
Gran bella merda.

Quando c'è la possibilità di personalizzare il proprio comportamento si dovrebbe porre attenzione al personaggio che si sta costruendo, e qualunque direzione si scelga di fargli intraprendere di rimanere coerenti. Se fino ad un certo punto si gioca come uno spregiudicato figlio di puttana che quando non sa cosa fare minaccia qualcuno, è ridicolo iniziare a reagire come santarellini all'improvviso!

Giunto è il momento di tornare a giocare di ruolo, dove possibile.

PS: l'unica cosa costante nelle mie giocate di Mass Effect è l'odio per la giornalista impicciona e l'ammirazione per la società militare dei Turian ^_^

lunedì 7 maggio 2012

Considerazioni, lamentele, nuove battaglie e, alla fine della fiera, tutte minchiate

Stamattina una grande battaglia di alto valore civile e morale si affaccia nella mia mente. In questo periodo di crisi la speculazione può raggiungere dei limiti che vanno oltre il semplice concetto di decenza. Io sto parlando di un liquido fondamentale nella vita dell'uomo moderno, un liquido ambrato senza il quale la civiltà del terzo millennio non potrebbe reggersi su solide gambe; senza quel liquido torneremmo immediatamente ad un sordido medioevo, fatto di bruttezze e imbarbarimento.
Qual è questo liquido? Il WHISKY!

Ieri mi aggiravo per un supermercato, ben deciso a procacciarmi una bottiglia di questo nettare, lubrificante per menti e organismi. Ero inoltre ben deciso a non limitarmi ad una bottiglia commerciale di livello medio basso, ma a festeggiare le novità organizzative della mia vita con una qualità degna di essere bevuta!
Ma, ecco, non ero preparato a dover mollare 50€..
Superato lo choc iniziale ho deciso di posticipare l'acquisto ancora per un po', almeno fino all'arrivo di una sdraio e della vera bella stagione, MA! C'è un ma! Ci sono fior di associazioni di consumatori che si lamentano del prezzo della benzina, della privatizzazione dell'acqua, del latte, ma nessuno che pensa mai al povero whisky! Perché? Cosa vi ha fatto? Siete stati morsi da piccoli?

Libertà per il whisky, esigo un calmiere dei prezzi, incentivi statati all'acquisto e al consumo! Libertà per il whisky!