venerdì 30 dicembre 2011

Kindle4, Cibo ed altre amenità!

La mia dolce metà per Natale mi ha regalato un aggeggino che stavo puntando da un po'. Il nuovo Amazon Kindle! Ebook reader, per chi non lo sapesse.
Durante i lunghi mesi del 2011 all'interno di un remoto angolino del mio cervello, un appassionato dibattito spesso sfociato in rissa non voleva arrivare a conclusione.
La potente fazione dei libri cartacei combatteva per mantenere i suoi privilegi ed i suoi accessi diretti ai desideri del corpo, mentre i nuovi rivoluzionari dell'ebook, pochi ma ben determinati portavano continui attacchi all'area ingegneristica al grido di "LIBRI INFINITI!".

Tuttavia fino a quando non ho davvero tenuto in mano un ebook reader la dialettica era priva di significato.
Dopo gli avvenimenti di Natale, tuttavia, e dopo aver provato il Kindle per qualche giorno posso riequilibrare la bilancia del potere nella mia mente.
Duro colpo per la fazione dei libri cartacei! Non dico ancora che hanno perso la maggioranza assoluta delle preferenze ma la loro boria è incredibilmente ridimensionata; la passione, la preferenza per i libri cartacei è ancora forte, sfogliare le pagine, averlo dietro un po' ovunque, vederlo invecchiare insieme a te..
Tuttavia gli ebook warrior hanno ricevuto una vera e propria valanga di consensi, il lettore è leggerissimo, pesa meno del mio cellulare, scavando un  po' su internet ho scaricato non meno di 30 libri in 10 minuti e finalmente posso leggere comodamente degli ebook che ho qui parcheggiati nell'etere da un po!
Vedremo come si evolverà la situazione nei prossimi mesi.

Uno di questi famosi libri qui parcheggiati è Cibo, di Uriel Fanelli. Per prima cosa devo dire che non ho finito di leggerlo, per un problema di visualizzazione. Non so se è il mio file o cosa, ma alle volte il capitolo si interrompe a metà e fino all'inizio del capitolo successivo vedo solo pagine bianche. Finché si perdono un paio di pagine si riesce ancora a seguire la vicenda, ma nel mezzo della narrazione perdere 15/20 pagine è privo di senso.
In ogni caso è un libro molto interessante e curato, sono rimasto affascinato dalla teologia così settaria e regolamentata dei mondi della Diaspora, e durante la descrizione dell'evoluzione degli stili di vita e di combattimento dei Namaiti ho riscontrato la logica tecnica che contraddistingue i post dell'autore sul suo blog.
Durante la prossima settimana tenterò di ovviare al problema delle pagine mancanti in un modo o nell'altro e mi dedicherò alla conclusione del libro!

mercoledì 28 dicembre 2011

Welcome to Terra Nova

E così anche Terra Nova è finito. Una brevissima recensione giusto per gradire.

Diciamo che anche questo telefilm risente della normalizzazione della violenza. Non come nei ruggenti anni 80 dove quando non sapevano cosa fare facevano esplodere qualcosa e mostravano sangue e morte, al contrario, è il vizio di merda di rendere i conflitti una robina da educande.

La storia è ambientata nell'era preistorica, ci sono uno sparuto gruppo di uomini in questa base e le scene di conflitto con i dinosauri puoi contarle sulle dita di una mano. E ti avanza anche almeno un dito. Ed anche in queste poche scene non si vede NULLA!
Adesso io non dico di trasformarlo in telefilm splatter (sempre anni 80), ma con un'ambientazione ed una vicenda del genere non DEVE essere adatto anche ai bambini! Questo dev'essere almeno vietato ai minori di 16 anni come contenuti, tanto poi lo guardano lo stesso..

Altra questione è il concentrarsi su questo tema fondante della famiglia. La serie ruota attorno alla figura del padre, che è il tipico padre americano da televisione del terzo millennio: poliziotto, quindi tutore dell'ordine, ma comprensivissimo, mai punitivo e con quel tocco vecchio stile del tipo "Tu non esci stasera signorinella.. Ma sì vai, ma non tornare tardi". Insomma è più o meno Howard Cunningham, che se andava benissimo negli anni '50, credo che per un padre del 2149 sia un attimino fuori standard.
Se mettevano lui come protagonista forse sarebbe stato solo un po' meno atletico dell'attuale
Altro problema è la stupidità massiva di fondo: i personaggi compiono continuamente delle minchiate allucinanti, delle leggerezze da corte marziale e delle ingenuità che bolla ognuno di loro (tranne uno) come imbecille.
Ad esempio, catturano un pezzo grosso dei "nemici" e che fanno? Lo legano al sedile di un camion con delle cinghiette sfigate. Lo legano ad un pezzo di metallo dandogli anche agio di muoversi.. Quello ovviamente a furia di sfregare sul metallo si libera, strano eh?
Ma una botta in testa col calcio del fucile per assicurarsi che se ne stia buono? Va bene che io ho passato tutte le ultime due puntate ad elencare i momenti in cui io avrei rotto il naso a quell'imbecille, ma una botta col calcio del fucile non la si rifiuta a nessuno, dai.. E tutto sempre per la questione del buonismo di cui scrivevo prima.

Ultima questione, la pressoché totale mancanza di strategia militare da parte di ogni soldato in ballo (sempre a parte uno). Che se in altri ambiti è comprensibile, non lo è in questo caso, con gente che fa il soldato in ambiente ostile da anni e anni e "Il miglior esercito che il denaro può comprare" che è composto fondamentalmente da pirla con la faccia truce.
Tutto il gruppo di imbecilli, Nathaniel Taylor compreso
Quindi in definitiva è una serie che ha delle grandi pecche; come Falling Skies da un'ambientazione ed una vicenda di fondo meravigliosa non sono riusciti a tirare fuori il giusto potenziale, probabilmente a causa della mancanza di violenza e realismo.
Cosa rende Terra Nova meritevole di essere visto? Solo un personaggio, Nathaniel Taylor, comandante di Terra Nova, l'unico soldato esperto del telefilm a quanto pare, gran personaggio. Diciamo che nei momenti morti della vostra vita o con molto tempo da perdere si potrebbe vedere questa serie anche solo per lui.
E per i dinosauri.
Ma poco altro.

Voto complessivo: 6-

venerdì 23 dicembre 2011

Lo spirito del Natale presente..

Lo spirito del titolo quest'anno ha deciso di andare in ferie. In posti alternativi tipo l'Himalaya magari, o l'Antartide, o il triangolo delle Bermuda, o il Giappone vicino Fukushima.
Insomma può essere ovunque, di sicuro però è molto ma molto lontano da qui.
Ora intendiamoci, a me piace il Natale. I pranzi con la famiglia, le cose buone da mangiare, i regali, mi è sempre piaciuto, ma..
Sarà per le ferie posticipate dopo capodanno, sarà per la mole di merda che sto maneggiando, sarà per le copiosissime bestemmie degli ultimi due mesi, ma proprio ha deciso di non farsi vedere. Forse si è spaventato vedendo l'aura di pessimismo e fastidio che mi ammanta, oppure la mia voglia di mandare a fanculo tutti lo ha minacciato, oppure ancora il possente desiderio di silenzio e solitudine ha iniziato a mandargli lettere minatorie, non saprei.. Fatto sta che ha ben deciso di sparire.

Forse deriva anche dal fatto che da quest'anno ci sarà un grande assente al tavolo il 25 e 26. Il posto di capotavola rimarrà vuoto. Forse è anche questo.
In ogni caso imperativo è uscire oggi dall'ufficio alle 17.00, prendere una forcina e schiacciare il bottoncino reset che dovrei avere da qualche parte alla base del cranio e godermi fino in fondo i prossimi 3 giorni. Altrimenti come farò ad affrontare il 2012?

martedì 20 dicembre 2011

FUGAFUGAFUGAFUGAFUGA

Ogni volta che mi capita di leggere un post del Capitano mi prende un irrefrenabile voglia di muovermi, di non chiudermi tra quattro mura ma di viaggiare e di riscoprire posti, vedute, paesaggi e forme che da tanto tempo non ho più occasione di osservare.
Ed invece sono qui, tra le famose quattro mura blindato dalla realtà e dagli impegni, a fantasticare sulla mia vita come avrebbe potuto essere ed invece com'è.
E penso che alla prima occasione fuggirò, correrò più a Nord, tra i miei monti ed i miei boschi ad ascoltare il silenzio, a valutare i rumori e a cogliere gli odori secchi dell'inverno.
E penso anche a Zippo ad un certo punto, che ho conosciuto di sfuggita negli anni passati ed ora è anche lui rinchiuso tra quattro mura, ingiustamente, e non può nemmeno sperare nel week end per svagarsi e viaggiare un po'. E mi sento un po' meschino a scrivere e pensare cose del genere.

Un augurio a lui allora, un'esortazione a tenere duro con la speranza che anch'egli presto potrà pensare al suo week end lontano da Roma e dalla città, se lo vorrà.
Un augurio al Capitano, che mi ricorda sempre che esiste un altro mondo al di fuori da qui.
Ed un augurio a tutti quelli che non possono vivere senza il vento sulla pelle ed i muscoli delle gambe affaticati, auguri a tutti gli esploratori di questo nostro mondo.

mercoledì 14 dicembre 2011

Aggiornamento sullo scopo della vita

Rieccomi. Attraversando la strada andando a pranzo sono stato folgorato, come San Paolo sulla via di Damasco, anche io folgorato in Via Venini a Milano.
I prossimi passi della mia esistenza consisteranno in:

  1. Diventare ricco
  2. Costruire una comunità autonoma negli Stati Uniti
  3. Mandare tutto a puttane con un immenso botto finale
Allora su come diventare ricco ho ancora qualche dubbio, ma potrei seguire l'esempio di tanti illustri predecessori prima di me e cercare di fare l'AD di qualche supersocietà pubblica, oppure diventare becerissimo e fare un reality e passare i successivi due anni berciando contro altri imbecilli in televisione.
Ma questo non è importante.
Ciò che importa è cosa fare con quei soldi!

L'obiettivo sarà arrivare negli USA e comprare un enorme appezzamento di terreno da quelli in svendita nel Midwest, e mettere su una comunità rurale (apparentemente) in cui predicare la vera verissima verità. Chi io riconoscerò sarà in realtà la reincarnazione di una superiore razza aliena proveniente da Marte, ed il nostro scopo sarà costruire una GIGANTESCA astronave per tornare sul nostro pianeta.
Se chiudo gli occhi già riesco a vedere le rampe di lancio per ogni casa, le tute spaziali testate e tenute negli armadi in perfetta efficienza, migliaia di persone che si nutrono di cibo liofilizzato e barrette energetiche in preparazione al grande giorno!
Verso l'infinito e oltre!!!
E poi costruiremo una gigantesca catapulta rigorosamente IN LEGNO che darà la spinta iniziale all'astronave, ma il tutto progettato malissimo. In questo modo la nave non volerà ma verrà schiantata a terra dalla spinta della catapulta. Ora la vera domanda è: io sarò su quella nave o inaugurerò una nuova fase della mia esistenza andando nei peggiori bar di Caracas a raccontare questa storia ad ogni avventore che sarà così sfortunato da sedersi al banco accanto a me?

Come sempre ai poster l'ardua sentenza..

Target acquired

Sono di umore pessimo in questi giorni, nero come il caffè. Quindi sì, ho anche la cremina marroncina.
Perché non lo so e fondamentalmente me ne frega poco, la questione è che continuo a trottare avanti e indietro senza uno scopo: non sto parlando di scopi nella vita, missioni evangeliche e messianiche che mi aspettano o simili; almeno non ancora.
Il fatto è che risento principalmente della mancanza di un piano a lungo termine, di obiettivi da raggiungere e diciamo di "buoni propositi per l'anno nuovo". E quindi mi ritrovo qui, a metà dicembre, a sbattermi per incastrare millemila cose in ufficio, trovare il tempo per mantenere un minimo di vita sociale, vedere tutti i miei amici prima che partano o comunque prima delle feste per fare gli auguri o simili, ed in definitiva a non riuscire mai a stare dietro a tutto. Con la grande domanda.. Ma da qui a breve, che faccio? Come evolvo la situazione (possibilmente in meglio eh)?
Mha, ai poster l'ardua sentenza, ma i poster non mi parlano..


venerdì 9 dicembre 2011

Whisky in the kebab

Questa notte bevevo whisky in pijama, in un bar gestito dal mio kebabbaro di fiducia, e compravo sigarette che non volevo, lamentandomi che avevo smesso e che il doppio whisky non era doppio.
Ma cervello mio.. perché?