giovedì 23 gennaio 2014

Ender's Game

Ieri sera ho finito Ender's Game, il primo libro di una serie, di Orson Scott Card.


Avevo letto dei commenti entusiasti online in occasione della recente uscita del film, ma mi inquietavano quei riferimenti alla categoria "libro per ragazzi". 
Recentemente "libro per ragazzi" è diventato "libri per ritardati, scritti da ritardati": i contenuti sono al limite del penoso, con uno stile di scrittura traballante e vicende con la logica interna di quadro di Picasso.

Mi sono messo a scavare un po' ed ho visto che la prima edizione del libro data 1985, ottima annata per tutto quanto ^_^ ; ho quindi recuperato il libro in lingua originale e ci ho dedicato l'ultima settimana.

Non sono rimasto affatto deluso. Il libro è semplicemente bellissimo.
La vicenda è ambientata in un prossimo futuro, le nazioni della terra sono temporaneamente unite nella International Fleet sotto la minaccia di una terza invasione degli insetti, dopo due guerre disastrose che hanno quasi portato alla catastrofe.

Gli alti comandi della IF cercano attivamente il prossimo comandate della flotta, monitorando una serie di bambini prodigio e inviandoli alla Battle School. Andrew "Ender" Wiggin è uno di questi studenti, il più promettente, quello su cui gli ufficiali della IF fanno una scommessa azzardata. Sarà lui a comandare la flotta o nessun altro, non c'è più tempo per altri candidati.

Ender ha 6 anni, e si ritrova da solo a fronteggiare sfide di leadership e di comando, ad affrontare gli altri studenti, i loro giudizi e la loro diffidenza, i test dei docenti della scuola ed un misterioso gioco di esplorazione che popola i suoi incubi. Ma Ender è forte, è giovane, ha dubbi e paure, si sente solo, ma è forte. Ha una mente tattica brillante e risultati eccellenti, ma niente basta mai.
La Battle School, che pure lo ha impegnato a fondo, non è altro che un gioco rispetto al suo destino.
Nel frattempo sulla Terra suo fratello e sua sorella iniziano una difficile opera di influenza dell'opinione pubblica per scongiurare un prossimo disastroso conflitto tra il Nuovo Patto di Varsavia e gli USA..

Lo stile dell'autore è semplice ma efficacie. Non farcisce la storia di technobabble inutili, introduce solo il necessario alla vicenda, senza spiegare magari come funzionano tecnicamente gli oggetti ma solo il loro utilizzo, dal punto di vista di Ender.
La psiche di Ender è ben tratteggiata: le paure e le insicurezze, le reazioni di fronte alle sfide, la minuziosa descrizione dei pensieri del protagonista durante il combattimento, tutte queste informazioni sono diluite agilmente all'interno della vicenda, in modo da limitare l'effetto "capitolo filosofico".

Alcune descrizioni tattiche le ho trovato un po' confusionarie, ma spesso la mia difficoltà è stata di natura linguistica. Ad esempio durante un allenamento a gravità zero i ragazzi compiono capriole e acrobazie nel vuoto per raggiungere le loro posizioni. In quel punto l'uso del termine jackknife per indicare i salti carpiati mi ha messo in crisi per qualche pagina, ho dovuto rileggere il tutto un paio di volte per avere un'idea di cosa stesse succedendo.

Tuttavia l'autore non spreca parole a descrivere ogni singola tattica di ogni battaglia, ne prende alcune campione, o particolarmente significative, e le descrive approfonditamente in modo chiaro, mentre altre passano semplicemente come fatte. Vista la mole di scontri, direi che è un'ottima scelta.

La prima parte del libro è un po' di difficile lettura, perché si viene catapultati in questo universo a metà vicenda, con poche spiegazioni e riferimenti. Ma le informazioni fluiscono regolarmente ad ogni capitolo e presto i tratti distintivi del libro emergono dall'ombra.

Dopodiché è tutta discesa, il libro lo si divora facilmente e lo si abbandona con difficoltà, ogni capitolo invita a proseguire ed il breve dialogo introduttivo all'inizio di ogni nuova fase tra i comandanti della IF non fa altro che invogliare il lettore a sbattersene delle ore di sonno, si riposerà dopo morti, ed andare avanti a leggere.

La fine della guerra non è la fine del libro, e forse la parte più importante di tutto è proprio tra l'ultima battaglia e la conclusione, in cui si tirano le fila di tutta la vicenda e si capisce che uomo è diventato Ender.

PS: Ho visto anche il film che è uscito qualche mese fa. In definitiva non è affatto male, ma come ogni film è troppo superficiale e stringato su certe parti.

venerdì 10 gennaio 2014

Leggende di Dune

Nell'ultimo mese le mie letture si sono concentrate sulla trilogia delle Leggende di Dune, di Brian Herbert e Kevin J. Anderson.


Il tutto è ambientato millenni prima di Dune, e ci viene raccontata l'origine della Jihad Butleriana e lo scontro tra gli umani e le macchine.
Il tutto è diviso in tre volumi:

  • The Butlerian Jihad
  • The Machine Crusade
  • The Battle of Corrin
In questi libri si fa conoscenza con gli Antenati di casa Atreides ed Harkonnen, si vedono le ragioni della faida tra le due grandi case, si legge dell'origine dell'Impero, delle Bene Gesserit e della Gilda Spaziale.
Raccontato così sembra una figata, vero?

Ecco, invece la realtà è di molto inferiore alle aspettative. 
L'opera è imponente, credo che in totale si siano ampiamente superate le 1000 pagine, ma la narrazione non è all'altezza del tempo speso per leggerle.

Innanzitutto a parte alcuni personaggi ben tratteggiati, c'è una sequela infinita di personaggi minori abbozzati a metà; intendiamoci, non è che io volessi sapere vita, morte e miracoli di ogni personaggio secondario, però un conto è introdurre un personaggio e descriverlo solo per finalità di trama, un altro è affidarsi a stereotipi, mantenendoli "in vita" anche per un intero libro sempre con le stesse caratteristiche da template.
Un caso su tutti è il Titano Agamennon, addirittura uno dei personaggi principali, che dalla prima pagina fino alla sua fine ragione, vive, parla e si comporta esattamente nello stesso modo e seguendo lo stesso modello: il guerriero assetato di gloria, tattico e brutale. Peccato che nella storia siano passati più di 100 anni e l'universo sia cambiato radicalmente attorno a lui.

Inoltre gli autori hanno creato molte sottotrame, punti di vista, fazioni, opinioni, assolutamente secondari; il risultato di queste operazioni non è altro che dirottare l'attenzione dalla trama principale, facendo perdere il filo del discorso al lettore.
Potrebbe essere un espediente letterario, per lasciare il lettore nell'incertezza di quale effettivamente SIA la trama principale! Una cosa del genere è fatta con successo da George R.R. Martin nelle sue Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, ma in questa trilogia non ha il minimo senso. I buoni ed i cattivi sono ben definiti qui, si sa già che alcuni personaggi fonderanno una grande casa nobiliare quindi sono i protagonisti, e molto spesso le sottotrame non sopravvivono per più di pochi capitoli senza aggiungere niente di particolare o rilevante al libro in generale.

Un esempio è il Titano Hecate, compare per qualche capitolo, sembra promettere chissà cosa, e poi muore. Puf, nessuno ne parla più, il suo operato non incide sulla storia, niente di niente.

In ogni caso la storia in sé, per quanto interessante, non mi ha mai preso fino in fondo. Alcune parti sono risultate avvincenti, certo, peccato che siano intervallate da lunghi capitoli di dettagli insignificanti e noia.
La descrizione di battaglie, invece, è decisamente poco accurata; in più di una occasione ho faticato a capire cosa stesse succedendo, mentre gli autori si limitavano a descrivere il tutto con frasi tipo "feroce scambio di colpi tra le parti" oppure "le navi si davano battaglia". Eh, grazie al cazzo.

Qualcosa di buono comunque c'è: a parte soddisfare la curiosità personale riguardo la Jihad Butleriana, Vorian Atreides è un personaggio ben riuscito, così come Xavier Harkonnen. Menzione speciale per il robot Erasmus, che si è evoluto molto come personaggio attraverso i tre libri ed ha una caratterizzazione decisamente ben fatta.

In conclusione credo valga la pena di perdere parecchio tempo per leggere questi tre libri. Per soddisfare la curiosità del passato basta cercare un riassunto di trama online, ho visto che Wikipedia Italia soddisfa praticamente tutte le domande.

Ho un ricordo leggermente più addolcito del Preludio a Dune, invece, ambientato una 50ina di anni prima dell'opera maestra.

Ora penso che riposerò un po', e poi rileggerò Dune per la ottava volta (credo..) per rifarmi la bocca.