giovedì 16 aprile 2015

Sulle differenze linguistico-culturali

 Oggi stavo andando a fare un giro tranquillo e senza pensieri quando sono stato folgorato da una potentissima e fondamentale domanda, una di quelle domande che prima o poi nella vita una persona dovrebbe porsi: ma gli inglesi bestemmiano? E se sì, come?

Ecco, inizialmente pensavo che bestemmiassero dicendo "god damn it, ma è una frase molto comune e si sente anche nei telefilm per famiglie quindi ho realizzato che potrebbe significare "dio lo maledica". Quindi vabbè, c'è sempre la questione di nominare il nome di dio invano e bla bla, ma anche sticazzi. La bestemmia vera, dov'è?

Non credo di aver mai sentito un inglese bestemmiare, mai! Possibile che oltre ad avete una limitatissima fantasia per quel che riguarda le imprecazioni non abbiano bestemmie? E cosa fai quando è così grama che semplicemente sciorinare una serie di fuck non basta più? Qual è il livello successivo?
Non mi si venga a dire che non c'è o che semplicemente aumentano i fuck mettendoci dio in mezzo, è di una tristezza imbarazzante!

Noi abbiamo intere regioni che hanno fatto della bestemmia legalizzata il loro cavallo di battaglia, l'intera economia veneta va avanti ad alcolismo e bestemmie, mi rifiuto di credete che questi barbari non bestemmino. Ma la domanda rimane. Come si bestemmia in inglese?

martedì 7 aprile 2015

C'era una volta..

C'era una volta un blog.  Non aveva pubblico, non aveva follower, non era preso come punto di riferimento per una comunità, non era niente se non un luogo virtuale che quel povero stronzo del suo autore usava per sfogarsi un po', per tenere allenata la sua capacità di scrittura, anche solo per fare chiarezza nella sua mente ogni tanto.

Erano mesi che il blog non sentiva il tocco del suo autore, che non vedeva visite e non sentiva lo sguardo di un essere umano passare sulle sue lettere; ma improvvisamente, mentre aspettava un amico al museo, l'Autore ha aperto le vecchie care pagine dal cellulare e ha ricominciato a leggere.

Con un po' di nostalgia in fondo, perché tante cose sono cambiate e quegli sprazzi di vecchia vita che emergono da quelle righe lasciano un sapore un po amaro in bocca, il sapore di un cibo straniero e di un gusto non familiare, di un piatto insolito, cui non si è ancora abituati e a cui forse non ci si vuole abituare.

Ed in quel momento, rileggendo pagine e pagine di pensieri, commenti, libri, film e videogame, l'Autore ha riscoperto il valore terapeutico dello scrivere, quel processo catartico che pulisce l'anima e mette ordine nei pensieri.

Ed è cosa buona.

Quindi.. tornerò ad ammorbare il web con le mie cazzate nucleari a brevissimo!