mercoledì 10 agosto 2011

La congiura degli elefanti

Bentornati signori e signore nel fantastico mondo del mio delirio onirico!
Vi propongo due brevi trailer dei film andati in onda nel mio cervello questa notte.
Nel primo mi ritrovavo costretto a girare per negozi in cerca di pantaloni, visto che a quanto pare quelli che mi rimanevano non avrebbero resistito ancora per molto; quindi vagavo per la città deserta in compagnia di alcune persone non meglio definite, sempre con l'incubo che facendo qualche movimento i miei pantaloni esplodessero. In ogni caso buona parte dei negozi erano chiusi, quindi non ho potuto fare altro che tornare a casa, solo per trovarla rasa al suolo da un uragano. Dovete sapere che in questa rappresentazione del mio IO demente avevo una casa sul modello americano, costruita in legno e qualche minchiata invece che di sani mattoni europei, quindi un soffio di vento e bum, tutto distrutto.
Perché ce l'hai con la mia casetta di legno?
Allora cerco la mia famiglia dai vicini, ma anche loro sono alle prese coi danni del maltempo e non sanno aiutarmi: dopo qualche ricerca lì attorno sto per lasciarmi andare alla disperazione quando mia madre salta fuori dal nulla e mi dice che hanno trovato rifugio nell'ascensore del palazzo di fronte, che mio padre ha modificato per avere ricambio d'aria ed anche un bagno. Allora raggiungo i miei parenti, abbraccio tutti perché sono vivi e in salute! Inoltre mia madre aveva anche trovato un paio di pantaloni per me.

Dopo questo film mi sveglio (erano le 5.qualcosa), scuoto tristemente la testa piangendo per la mia razionalità e mi rimetto a dormire.

Nel secondo sogno osservavo la storia di quattro fratelli avventurieri in India verso la fine del XIX secolo, ospiti alla corte di un Maraja o un pezzo grosso dell'amministrazione britannica. Non mancava nulla dell'ambientazione classica fin de siecle, le feste con millemila invitati, i bei vestiti, il tizio gay fissato con la moda francese che si lamenta di quando siano rudi e fuori moda i soldati e gli avventurieri (ovviamente col tono da "vorrei mi scopassero ripetutamente"), i balli, lo scotch, etc.
Andava tutto bene fino quando uno dei quattro fratelli trova un disegno sul muro relativo a quattro elefanti, recante la scritta L'Antico, Il Ritrovato, L'Albino, L'Indiano. Per chissà quale associazione mentale capisce che quei quattro elefanti si riferiscono ad un complotto per assassinare il capo locale, ed i congiurati sono un africano (l'elefante antico), un uomo dall'aspetto un po' scimmiesco (l'elefante preistorico, ritrovato), un bianco (l'elefante albino) ed un indiano (l'indiano, appunto).
L'elefante africano è fico!
Ora non ricordo esattamente che passaggio logico effettua per arrivarci, e forse il disegno sul muro identifica delle persone e tramite la scritta risale agli elefanti, anche se non capisco come possa essergli utile, ma in fondo non importa.
Questo avventuriero vuole correre alla festa per dare l'allarme ma viene scoperto dai congiurati, che riescono ad arrivare prima di lui ed annunciare che è lui il traditore: allora quando giunge sul luogo tutti fuggono dal ballo, compresi i suoi fratelli che per motivi oscuri non gli credono.
La scena finisce con i quattro fratelli che si gettano nel fiume, tre per cercare di fuggire ed uno per bloccarli e spiegare loro cosa ha scoperto, in una assurda gara di nuoto in un fiume indiano.

Se non ci fosse la sveglia al mattino e riuscissi a sognare anche i finali di questo tipo di sogni avrei materiale da fornire ad hollywood per i prossimi 20 anni.