martedì 22 novembre 2011

La storia è scritta sulla sabbia di Arrakis!

Ieri sera ho finito di vedere i tre mini-film che compongono il ciclo "I figli di Dune" tratto dai romanzi "Il Messia di Dune" e "I figli di Dune" di Frank Herbert, degni seguiti del kolosso (con la K, sì) Dune.
Dei libri non parlerò, sia perché mi pare di averne già parlato in abbondanza, sia perché vanno letti senza se e senza ma.
Per quel che riguarda la miniserie direi che.. Sì, ci siamo! Innanzitutto non si è fatto il madornale errore di condensare tutto in un unico film, come con il filma di David Lynch che risulta come incredibilmente accellerato. Spezzandolo su tre film, invece, sono riusciti a narrare la storia come si deve, seppur perdendo molte delle caratteristiche dei libri. Tuttavia l'ambientazione rimane coerente ed i personaggi sono ben caratterizzati.
Il pianeta Dune è in pieno cambiamento, il clima sta venendo alterato artificialmente come gli Atreides avevano promesso, la Jihad di Muad'dib continua a sferzare l'universo mentre una nuova religione è sorta per adorare l'Imperatore Paul Atreides Muad'dib. Ma come da buona tradizione, nell'universo di Arrakis i complotti non finiscono mai, ed i piani ai danni della casa Atreides dovranno scontrarsi con la prescienza dell'Imperatore e con il futuro dei suoi figli.

Rimane un po' povera l'estetica Fremen di Arrakis, e la prescienza e percezione degli Atreides è molto fumosa, però il risultato finale è ben più che sufficiente. Fermo restando che i libri vanno letti, soprattutto Dune altrimenti nulla si potrà capire di questa serie, consiglio agli appassionati la visione de "I figli di Dune", anche solo per osservare Shai Hulud in tutta la sua potenza correre per il deserto senza rivali..