venerdì 3 settembre 2010

Giustizia Privata - Recensione


Ieri serata cinema. La scelta è caduta su "Giustizia Privata", film cazzuto già adocchiato dai trailer precedenti la visione di Solomon Kane (ecco, è una merda).

La storia in due parole: al protagonista ammazzano moglie e figlia durante una rapina in casa, l'accusa patteggia per essere sicura di vincere il caso, nonostante le proteste del marito/padre. Quindi il rapinatore più sfigato si prende la pena di morte, l'altro è libero dopo 3 anni. 10 anni dopo il nostro protagonista mette su un piano fenomenale per distruggere (in modo un po' oscuro ma sticazzi) il famoso "Sistema" giudiziario americano.

Il film si muove bene, alle volte è un po' lento ma controbilancia con qualche colpo di scena e  qualche perla meravigliosa, frasi come "Ah, signora giudice, forse a lei piace solo prenderlo nel culo" o una citazione di Von Clausewitz causano svariati standing ovation nella mia testa. In più vedere un ingegnere far esplodere un sacco di cose ed usare aggeggi fantasiosi per far fuori la gente è decisamente interessante.

Purtroppo più che la tensione della vicenda ciò che principalmente emerge dal film è il sorriso per il piano del protagonista, e l'idiozia della procura, oltre alla latente presa per il culo per i "potenti" della giustizia, tutte quelle persone che fanno la voce grossa ad ogni piè sospinto solo per evidenti problemi di autostima.

Peccato per la fine, decisamente deludente. Il protagonista rimane un figo per tutto il film, tranne gli ultimi 10 minuti dove tutto è molto approssimativo. Senza contare le troppe questioni affrontate e non approfondite, come il caso di coscienza del procuratore o le effettive conseguenze delle azioni del protagonista.

Voto complessivo: 7-

PS se andiamo a leggere il labiale di Leonida ci rendiamo conto che probabilmente in lingua originale deve essere più incomprensibile di Stallone, il che è tutto dire.