sabato 28 agosto 2010

La vendetta de L'Ornitorinco Cieco

C'era una volta un ornitorinco che viveva tranquillo e beato in uno stagno australiano. Gli altri animaletti dello stagno erano tutti suoi amici, lo amavano, lo apprezzavano ed alcuni provavano veri e propri sentimenti di sudditanza psicologica verso di lui. Erano i membri della cosiddetta "Gang". Questi bravi figliuoli passavano le giornate aiutando i genitori in casa e lucidando le auto di papà, ma dopo cena si riunivano con l'ornitorinco e partivano in auto verso lo stagno centrale, luogo di ritrovo di tutti i giovani degli stagni vicini: bevevano acqua di palude, ascoltavano concerti duck, corteggiavano le femmine, mostravano i muscoli e facevano a botte con le altre bande. Tutto normale, direte voi.

Ma tra questi giovani non era tutto rose e fiori; Bob il Ranocchio era il più sfortunato della banda: era brutto, debole, non sapeva suonare, non reggeva la palude e non aveva nemmeno la macchina. L'unico che lo prendeva in considerazione era il capo, L'Ornitorinco, che pazientemente lo teneva fuori dai guai.
Passarono i giorni ed i mesi, ma Bob il Ranocchio rimase il peggiore della banda, causa di tutte le risse allo stadio centrale, sia iniziate dai suoi compagni per difenderlo che istigate da lui stesso. Beveva molto, era quasi sempre ubriaco, e girava voce che avesse iniziato ad abusare di polvere di ninfea.
Come alle volte succede in questi casi, quando la mente inizia a vacillare e le percezioni sono alterate, Bob il Ranocchio iniziò ad invidiare fortemente L'Ornitorinco, a causa del suo manto lucido, del suo becco, del suo successo. L'invidia si trasformò rapidamente in ossessione e malignità, tanto che i suoi sguardi di odio nei confronti del suo capo finirono per essere manifesti, ed il popolo dello stagno iniziò a mormorare e farsi domande.

Un brutto giorno Bob il Ranocchio beveva in un sordido locale dello stagno orientale, completamente ubriaco e sull'orlo dell'overdose quando venne avvicinato da Jimmy la Lontra; questi era il capo di una delle bande più criminose di tutti i Sei Stagni, commerciava in polvere di ninfea ed era il pappone di una decina di oche bianche. Bob il Ranocchio doveva a Jimmy la Lontra un mucchio di soldi a causa dei suoi vizi e l'infido mustelide gli propose un patto: se avesse reso L'Ornitorinco incapace di danneggiare i suoi affari allora i debiti sarebbero stati cancellati. Aveva una settimana di tempo per agire, altrimenti..
Bob il Ranocchio passò i cinque giorni successivi a pensare a quelle parole, si stordì continuamente con ogni sostanza su cui riuscisse a mettere le mani, per non voler considerare realmente ciò che gli era stato proposto. Ma nei suoi stati alterati di coscienza acuì il suo odio per L'Ornitorinco, fino a che l'idea del tradimento gli sembrò più accettabile.
Appena calarono le tenebre Bob il Ranocchio scivolò dentro la casa de L'Ornitorinco, raggiunse il suo letto evitando qualunque rumore, sollevò uno spillone acuminato e gli cavò rapidamente entrambi gli occhi. Gli abitanti dello stagno testimoniano che l'urlo di dolore che sentirono quella notte non apparteneva al regno animale.
Bob il Ranocchio fuggì in preda al terrore, lasciando il suo amico sanguinante e sofferente. Poche ore dopo in preda ad un indicibile rimorso raggiunse la strada vicina e si lanciò sotto le ruote di un carro dopo aver lasciato un biglietto di scuse e spiegazioni.

Sono passati diversi anni, quelli che erano ragazzi pieni di speranze sono ora adulti pieni di impegni, parlano di lavoro, di figli, di piume o pelo che ingrigisce, di fondi pensione o di come l'acqua di palude non abbia lo stesso sapore di una volta.
Ma in una delle buche più profonde dello stagno, dove la luce non filtra attraverso le acque melmose, L'Ornitorinco Cieco medita da lungo tempo la sua vendetta..