lunedì 23 agosto 2010

CarneTrita e l'Artavaggio: giorno DUE

Riprendo la narrazione di CarneTrita e l'Artavaggio, narrazione semiseria dei duegiornidellaMuerte di Erwin (me medesimo) ed il devoto Giò a zonzo in tenda ai Piani d'Artavaggio.
Potete leggere la prima parte della narrazione qui

Il sole del mattino dissipò le nubi dell'incoscienza e del sonno. La notte era passata veloce e agitata, le fredde temperature del Nord avevano provato il nostro fisico e gli insoliti suoni della natura e dei venti portavano ombre di terrore nei nostri occhi.
Un sorso della nostra Bibbbia personale contribuì a scacciare gli ultimi fantasmi della notte; la landa incontaminata, baciata dal sole del mattino, si stendeva sotto i nostri piedi, attendeva solamente il nostro vigoroso passo e la nostra cieca determinazione.
Dopo una breve colazione del campione smontammo il campo e ci lavammo velocemente alla fonte antistante la chiesa, sotto lo sguardo un po' stupito dei primi "Stronzi con le Superga" arrivati con la funivia; il mio odio impassibile fu la sola risposta ai loro sguardi interrogativi e alle loro esclamazioni di stupore.

Ore 9:30 del Giorno DUE, il sottoscritto Erwin e lo strappato Giò ripartimmo per il viaggio di ritorno.

Le fatiche del Giorno UNO avevano duramente provato il mio kamerad che infatti accusava dolori muscolari tali da giustificare l'assunzione di un antinfiammatorio leggero; in queste condizioni potevamo scordarci l'ascesa alla vetta, la misteriosa ed oscura tana dell'Elefantino Dorato, il nume tutelare del monte. Quella forma piramidale, le strane figure che vedemmo sulla vetta il giorno precedente, l'aria della sfida, tutto mi fece maledire il poco allenamento del bestemmiante Giò, poiché quella cima era lì pronta ad essere conquistata.
Tuttavia facemmo di necessità virtù e riprendemmo il cammino verso valle.

Un'ora di cammino passò cercando di scoprire con l'ausilio dell'intelletto e delle nostre testimonianze la biografia nei minimi dettagli di uno dei più grandi personaggi della storia recente: Kevin Sorbo. Attore, regista, avventuriero, puttaniere, eroe, combattente, diplomatico, truffatore, santo e soprattutto testimonianza vivente dell'infedeltà di Giove!
Giungemmo alfine ad un bivio nel nostro viaggio, un sentiero ci avrebbe riportato verso la valle, e la fine della nostra avventura, mentre l'altro conduceva verso Culmine San Pietro, ad una nuova sfida. Il nostro animo volenteroso ci spinse ad accettare questo destino che gli Dei ci ponevano dinanzi, e aumentammo quindi il passo in salita spronati dal gusto della novità e dell'avventura. Ma la sorte non arrideva alle nostre ambizioni: la repentina interruzione del sentiero, sperso nella selva oscura, decisamente con smarrita la diritta via, ci costrinse a tornare sui nostri passi ed incamminarci sulla strada di casa.

Con la fine delle nostre scorte alimentari gli zaini risultavano molto più piacevoli da portare, di conseguenza ritornando riducemmo grandemente il numero delle soste tecniche e di preghiera alla Bibbia, in modo tale che alle 13:00 raggiungemmo la mia auto pronti per rientrare a casa.

Ometterò di narrare del pranzo più surreale (oltreché orribile) cui abbia mai partecipato, sicuramente complice la nostra stanchezza in aggiunta al luogo ed al personale, poiché non pertinente. L'Artavaggio era ormai alle nostre spalle e la fine dei duegiornidellaMuerte ci riempì il cuore di malinconia, scacciata solo dall'ultimo dibattito filosofico del fine settimana: quale Final Fantasy è il migliore?

E con questo interrogativo il vostro cantastorie vi lascia, a riflettere, se vorrete, su ciò che pare a voi vista la scarsità di spunti di discussione da me lasciati.
Una storia volevo narrarvi, ed una storia io vi ho scritto. Ricordate solo che è tutto vero.

Erwin