martedì 19 febbraio 2013

Les Miserables - Il Wolverine definitivo!

Ieri sera sono andato al cinema a vedere Les Miserables, il nuovo adattamento cinematografico al libro di Victor Hugo.

La cosa in sé ha di base dei motivi per spaventare. Il libro è un bel mattone, la storia non è di quelle che definirei IMPERDIBILE ed il tutto è in mano ai francesi. Se poi ci aggiungiamo che il film è praticamente un musical e che dura 158 minuti capite bene che il fatto di andarlo a vedere non è una decisione da prendere alla leggera.

Eppure, complice probabilmente il fatto che lo vedevo gratis con la 3, ho raggiunto mia sorella e siamo entrati in sala: l'idea era di vedere com'era, reggere fino al primo tempo nel caso e poi sparire con la consapevolezza che "Oh ci abbiamo provato".

La sala da 140 posti era semideserta, una ventina di persone in totale, e ciò era cosa buona e giusta, e dopo una serie particolarmente lunga di trailer e pubblicità (no, perché già il film dura una madonna e già si esce dal cinema tardissimo, in più buttiamoci mezz'ora di pubblicità, giusto per gradire), le luci si spengono e lo spettacolo comincia.

La scena mostra un galeone francese inclinato sul fianco e decine di uomini che lo trascinano in un bacino di carenaggio a mano, con le corde. Bello, spettacolare, costumi e ambientazione belliss.. Ah già, ma cantano sempre.

Il primo impatto è devastante: intendiamoci i film musicali mi piacciono, non è quello che mi ha lasciato annichilito sulla sedia, ma per me un film musicale è tipo Moulin Rouge, parlano e cantano. Non è che il 99% delle frasi è cantato! Anche dialoghi di 2 minuti di numero del tipo:
“Perdonate signor Sindaco, vi ho scambiato per un altro”
“Nessun problema ispettore, tornate ai vostri compiti”
Sono tutti cantati.
Ripeto, va bene quando introducono delle canzoni vere e proprie, ma alle volte sembrano messi un po' a caso.

Ma proseguiamo: i primi 45 minuti sono difficili; la storia non decolla, è ancora in fase di preparazione, le situazioni sono tragiche, il ritmo delle canzoni lento e lo spettatore si deve ancora abituare al continuo cantare.
Infatti dopo 15 minuti la prima coppia lascia la sala facendo finta di niente.

Ammetto che dopo aver visto i primi andare via mi sono consultato con mia sorella e abbiamo deciso di scappare a fine primo tempo, ufficiale.

Ma poi!
Poi la storia decolla, le canzoni sono più incalzanti, ambientazioni costumi vicenda personaggi, tutto si risveglia dal grande grigio e freddo della prima parte del film. Ed è lì che si comincia ad apprezzare davvero questo film!

Sarà anche che ci si abitua al canto continuo, o che si abbandona una cittadella sfigata in pieno inverno per piombare in una assolata e turbolenta Parigi di primavera, ma il ritmo della narrazione aumenta di molto. Una volta raggiunto quel momento si può arrivare tranquillamente alla fine del film e dire, come me, cazzo ma è bellissimo!

Ora, io non sono un esperto di queste cose, avevo letto da qualche parte che questo era il primo film musicale dove gli attori cantano in presa diretta o una roba del genere. Non lo so. Non mi interessa nemmeno.
Io so solo che Anne Hathaway è bravissima, la voce e qualità canora non eccezionale, ma come espressività ed emozioni che trasmettere spacca.
Hugh Jackman invece è DIO, canta come un matto per tutto il film da vero protagonista, ha una voce molto potente e varia, ed anche a livello interpretativo da una grande prova di sé.

Russel Crowe invece non mi ha convinto, la voce è potente ma sempre monotona, non trasmette grande emozione, non comunica molto. E somiglia molto ad un sacco di patate in divisa.

In conclusione, una volta superato lo scoglio dei 30 minuti è un film bellissimo, ben interpretato e con una grande scenografia. Vale la pena di investire due ore e mezza della propria vita per vederlo!