mercoledì 14 novembre 2012

E siamo alla fine del viaggio, Childe Roland alla Torre Nera giunse

Oggi ho finito, ce l'ho fatta. Dopo una maratona durata 7 libri per me lettore e 34 anni per Stephen King autore ho finito di leggere la serie de "La Torre Nera".
Difficile dare un giudizio complessivo, perché i libri sono molto diversi l'uno dall'altro. Il primo è poco più di una raccolta evocativa di impressioni e situazioni, nel primo King si è fatto trasportare dal carisma del personaggio da lui immaginato e ha giocato di ruolo con lui.
Dal secondo (uscito una cosa come 12 anni dopo) finalmente emerge la storia, emergono gli altri personaggi, una vita, un contesto, e lì si può immaginare che la ricerca della Torre Nera, cardine del mondo, sede di Gan e centro dei Vettori, non sia un miraggio e un'ossessione nella testa di un pistolero che ha perso tutto, ma al contrario è viva e ancora in piedi al centro di tutti i mondi.

E quindi comincia questa lunga marcia, evocando dai mondi dei nuovi compagni per il pistolero, altri guerrieri al suo fianco fino a ricostruire un Ka Tet, per sostituire quello da lui perduto nella caduta di Gilead e dell'Entro Mondo, ed ancora questa marcia infinita tra le macerie di un mondo che sta crollando un pezzo alla volta, un mondo che è andato avanti, contro antiche macchine e uomini resi folli dalla fine di ogni speranza.

E poi ancora, l'affrontare un male antico, la causa, o una delle cause, della prossima distruzione dell'universo. Battaglie feroci contro il Re Rosso ed i suoi servitori, in quel mondo ed in molti altri, tra cui il Mondo Cardine, dove uno Stephen King deve essere spronato dalla sua stessa creazione Roland a continuare a scrivere la loro storia, nonostante la paura e le pressioni.
Ed in tutto questo l'incontro di civiltà, seppur arcaica, ancora capace di amare; e gettare i semi per la vittoria finale, per salvare i vettori e far scorrere di nuovo in avanti le lancette dell'universo.

Alla fine di un viaggio meraviglioso all'interno della mente di King, di tutte le sue opere, con riferimenti incrociati e personaggi presi in prestito, a partire dal deserto passando per Entro Mondo, Medio Mondo, Fine Mondo, New York, Maine, Badlands per raggiungere il roseto ai piedi della Torre Nera, Roland Deschain, Figlio di Steven, della Stirpe di Eld salirà gli innumerevoli piani della torre tra gli odori, i suoni, e le immagini della sua esistenza, circondato dalla morte che mai lo colpisce, ed entrerà nella stanza in cima ai mondi..

Dopo tutto questo cosa posso dire? Dovrei davvero azzardarmi a giudicare 34 anni di vita e di lavoro di uno dei grandi autori degli ultimi 50 anni? Potrei davvero riassumere in una striminzita serie di parole l'essenza di 7 libri meravigliosi? Liquidare in una o due frasi un personaggio assolutamente spettacolare quale Roland di Gilead?

No, non posso. Posso solo consigliarvi la lettura di questi libri, posso dirvi di divorarli, uno dopo l'altro, senza tregua, senza sosta, senza interrompere il ciclo narrativo con altre storie ed altri mondi. 
Viaggiate con Roland. Soffrite con lui fame, sete, caldo, veleno, freddo e morte. Provate con lui amore e gioia, sorridete con lui e con il suo Ka Tet. Arrabbiatevi, e provate anche voi la furia sanguinaria di questi compagni d'arme, sentite il fragore delle loro pistole, il puzzo della polvere da sparo e del sangue. Ed al termine del viaggio, stanchi e spossati anche voi, spero sarete come me felici di aver passato tutto questo tempo in compagnia del pistolero con gli occhi azzurri da bombardiere.

Non posso dire altro.

"Io non miro con la mano; colui che mira con la mano ha dimenticato il volto di suo padre.
Io miro con l'occhio.
Io non sparo con la mano; colui che spara con la mano ha dimenticato il volto di suo padre.
Io sparo con la mente.
Io non uccido con la pistola; colui che uccide con la pistola ha dimenticato il volto di suo padre.
Io uccido con il cuore."
"E allora SPARA, NEL NOME DI TUO PADRE!"