domenica 24 luglio 2011

Menorca

Ed eccomi tornato dalle mie auguste ferie (ben diverse dalle feriae Augusti di romana memoria). Che dire una settimana a passo di marcia, visto che nemmeno quando riposo riesco a stare fermo. In un'isola lunga 60km e larga mediamente meno della metà sono riuscito a collezionare 800km di auto in una settimana, direi un buon record.

Cosa rimane di queste vacanze? Ricordi, pranzi e bevute, un colorito più sano, sale, formaggio e salumi che sono rientrati con me, sabbia, tanti bei posti e soprattutto l'immortale voglia di non rinchiudermi tra le quattro mura di un'ufficio per 5 giorni a settimana per il resto della mia vita, con lo sguardo continuamente rivolto ad uno schermo di computer; niente discorsi ipocriti sulla tecnologia come male del mondo e vagheggiamenti assurdi su un ritorno ad una bucolica e inesistente epoca di armonia con la natura, semplicemente non voglio. Ogni anno all'arrivo della bella stagione la mia mente vaga, pensa a boschi e foreste umide, a terreno solido sotto i piedi e a km macinati giorno per giorno; il mio corpo vuole abbandonare i rumori così familiari di un'umanità troppo vicina e troppo opprimente per raggiungere e vivere in quelle poche oasi in cui la densità abitativa è più bassa, ed allontanandoti per cento metri dalla strada le probabilità di incontrare qualcuno si riducono enormemente.Che lavoro farei? La guardia forestale? Il cacciatore? La guida alpina? Il vecchio assetato? L'allevatore di mufloni? Proprio non lo so, ma rimane il sogno di una vita diversa, non molto lontano da qui.