martedì 26 luglio 2011

Se cerchi guai, poi non piangere!

Sempre più spesso ultimamente mi ritrovo in testa pensieri anti libertari. Non che stia vagheggiano uno stato autoritario (forse un pochino) o chissà quale fondamentalismo ammazza individualità, semplicemente mi sono rotto i coglioni di quello che c'è oggi: la dittatura delle minoranze.
Ogni piccolo gruppo di imbecilli con un minimo appoggio mediatico si mette a dettare legge su qualunque argomento, paralizzando o ostacolando settori maggioritari.
Considerando che vista la immensa qualità dei telegiornali di oggi basta avere un profilo facebook fatto bene e fare un po' di casino per avere una risonanza sui media nazionali, pure l'ultimo gruppo dei pirla è sistematicamente in onda al telegiornale.
Alle volte ho proprio dei moti di stizza modello proprietario terriero latifondista, voglia assoluta di imbavagliare la stampa, invadere università, picchiare imbecilli ed esiliare elementi dannosi.
Che poi, la protesta va bene, la protesta violenta può anche essere concepibile, le battaglie con la polizia le ritengo inutili e dannose per una causa ma sono possibili, ma cristo si evitati di piangere davanti alle telecamere "Oddio ci sparano i lacrimogeni" se fino a 10 secondi prima si stavano lanciando bombe carta e sassi; un po' di coerenza! Se non si vuole rischiare di prenderle stare a casa a sproloquiare su facebook!
Se vado a fare a botte con questi signori qui, un lacrimogeno me lo aspetto come minimo..
E' un po' come tirare la coda ad un cane bello grosso. Indipendentemente dalle motivazioni, non ci si può poi lamentare perché morde. Gli Apache andavano a piangere dai loro sciamani ogni volta che facevano una rivolta? No! "Grande capo, l'uomo bianco ci spara contro con i cannoni", eh.. Ma va?
Poi si può sindacare per ore se gli Apache fossero sfruttati e avessero ragione a ribellarsi o meno, quantomeno non si stupivano se gli si sparava addosso!
Loro mica frignavano se gli sparavano addosso almeno
Eppure oggi io posso unirmi ad un gruppo di persone, coprirmi la faccia e dotarmi di casco, costruire dei bei petardoni che probabilmente mi farebbero saltare due dita in caso di esplosione ravvicinata, armarmi di fionda e biglie di ferro ed andare a fare casino contro la polizia.
Bene, tanto poi quando mi bersagliano di lacrimogeni o con gli idranti basta che prendo una videocamera e piango in diretta perché una manifestazione è stata interrotta brutalmente, polizia fascista!
Ma vaffanculo.
Poi ci sono pure quelli che stavano facendo un sit-in di protesta pacifico: a 10 metri dagli altri o giù di lì. Questi geni ci sono sempre, non li sfiora il fatto che se finiscono in mezzo ad una battaglia il sacrosanto diritto di manifestare li protegge dai sassi e dai lacrimogeni tanto quanto in palo nel culo? E quindi poi giù a lamentarsi che ci si era alzati al mattino pieni di buone intenzioni e ora si è intossicati dai gas lacrimogeni.
I casi sono due:
a) non vuoi casini e quindi te ne stai a casa oppure protesti pacificamente nella valle accanto
b) sei il primo ad isolare e bastonare quei quattro rincoglioniti che vengono lì solo per fare a botte con gli sbirri

basta. Non ci sono altre possibilità; le marce della pace per la guerra del Vietnam le si faceva negli USA, non sui campi di battaglia, un motivo ci sarà stato, no?
Le manifestazioni pro pace in Vietnam non le facevano in Vietnam
Vabbè, non so nemmeno io dove sto andando a parare, non importa. Rimango convinto di una cosa, se vado a cercare guai, e li trovo, non posso biasimare che me stesso. E se qualcuno viene con me sapendo le mie intenzioni, non può che biasimare se stesso, e in secondo grado me. Di sicuro non do la colpa ai miei guai.