mercoledì 15 dicembre 2010

Siamo tutti rivoluzionari, siamo tutti intellettuali, siamo tutti giornalisti, siamo tutti profondi conoscitori dell'animo umano..

Il governo si salva e si fa a botte coi poliziotti. Regolare come un orologio. Perché, si sa, se non fai un po' di casino, se non incendi qualcosa, la manifestazione non è venuta bene: come fai a mostrare LO SDEGNO altrimenti? Come fai a rendere noto a tutti che per te è INAMMISSIBILE che Berlusconi non sia morto?
Giàgiàgià, e quindi via a bruciare cose, a spaccare vetrine e quant'altro.

E gli altri?
Vero, poi ci sono quelli che stavano semplicemente camminando tranquilli gridando due tre slogan, che subito si affrettano a dire "Quelli con noi non c'entrano nulla, stiamo provvedendo ad isolare i violenti, etc", ma non ci stavi parlando fino ad un minuto prima con i violenti? Ma non vi trovate a bere due volte a settimana al CS o dove cazzo ve pare? Ma non li conosci da una vita, non hai discusso con loro di questo governo REPRESSIVO, non hai mostrato LO SDEGNO con loro, non hai giudicato INAMMISSIBILE la notizia che Berlusconi si scopa escort a destra e a manca mentre a casa non si batte chiodo?

Poi ci sono quelli dall'altra parte della barricata. No, non gli sbirri, quelli dentro al parlamento.
Gente che ci ha fracassato i coglioni per mesi, dalla famosa creazione di Futuro e Libertà, bombardandoci con milioni di notizie, comunicati, dichiarazioni, su Berlusconi sì, Berlusconi no, lo sfiduciamo, si dimetta, no si dimetta Fini perché è infame, la maggioranza non è più maggioranza, viva il governo tecnico, ho 10 milioni di fucili pronti ad intervenire, bella cazzata, e blablabla.
Dopo MESI in cui la politica in Italia è diventata la fiera del gossip (non che prima fosse gran che, sia chiaro) in una giornata cambiano tutti partito, fazione, fanno mischioni e ribaltoni assurdi (con conseguente trasferimento di fondi molto probabilmente) e cosa rimane? Niente, è manifesto a tutti come la democrazia non sia altro che un grande mercato, dove tutto ma proprio TUTTO è in vendita. E questo da ben prima di Berlusconi.
Ieri sera ho sentito anche questo pensiero: "Eh, Berlusconi se li è comprati tutti, quello stronzo, è UNA VERGOGNA!"; quello che di solito non si nota in queste affermazioni è che ipotizzando che sia vero ci sono anche persone che si sono fatte comprare. Di queste persone non si parla mai, Berlusconi è stronzo perché ha comprato, ma a chi si è fatto comprare nessuno o quasi dice niente, forse perché in caso analogo gli stessi che ora fanno il Catone della situazione si sarebbero venduti per la metà.

Ancora poi ci sono le persone normali, quelle che si incontrano sul treno o al bar. Da queste persone si possono sentire delle frasi che farebbero accapponare la pelle per il ribrezzo persino ad uno scheletro. Ormai è diffusa ovunque la tendenza a parlare senza alcuna cognizione di causa, senza nemmeno una minima conoscenza degli argomenti di discussione e soprattutto senza che nessuno si preoccupi di fare un minimo approfondimento delle tematiche: si parla solo per farsi notare, per essere una voce "attiva" e non sembrare un citrullo senza opinioni. Troppo spesso ci si dimentica che è meglio tacere e passare per scemo che parlare e confermarlo.
Per spiegare un po' di che tipo umano sto parlando vi racconterò una conversazione tra due ragazzi che ho sentito sul treno stamattina.

Ragazzo1: "Eeeeh, ci vorrebbe una bella dittatura!"
Ragazzo2: "Ma se metti la dittatura subito ti fanno la rivoluzione!"
R1: "Appunto, si mette una dittatura apposta così si fa la rivoluzione"
R2: "Ma vuol dire guerra civile, un sacco di sangue.."
R1: "Ma sai, ci sono così tante cose sbagliate in questo paese.. Basta aprire un giornale e lo vedi"
R2: "Vero.."
R1: "Comunque la mia era una provocazione eh.."

Iniziamo con questa parte: invocare la dittatura è sempre bello e facile, e se la soluzione fosse temporanea come ad esempio nella Res Publica Romana potrebbe anche avere un senso, se non fosse per il fatto che il dittatore dovrebbe essere un uomo forte, con ben chiaro cosa si dovrà fare per pulire lo Stato e riportarlo in posizione di forza; l'unica persona che si avvicina (anche se mooooooooooooooooooolto alla lontana) a queste definizioni è Berlusconi stesso.
Poi il genio risponde, fanno subito la rivoluzione: ma chi? Chi minchia la fa sta rivoluzione? La sinistra? Il Popolo Viola? Di Pietro? Questi sono già convinti che ci sia un regime in Italia, o almeno continuano a sbandierarlo e a convincere la propria manovalanza, eppure sta rivoluzione non la vedo. A meno che non si considerino quattro vetri rotti e qualche auto in fiamme una rivoluzione..
Si fa una dittatura apposta per fare la rivoluzione: ora le domande sono due. Chi fa la dittatura e chi fa la rivoluzione? E cosa cambierebbe rispetto allo stato attuale?
Sempre lo stesso genio annuncia che le sue profonde convinzioni derivano dal fatto che i giornali gli dicono che il paese fa schifo, i giornali, quelli che se ascolti una parrocchia sono in mano a Berlusconi e se ascolti l'altra sono tutti comunisti, quelli che all'atto pratico scrivono le notizie che vogliono loro, distolgono l'attenzione da problemi reali, sono in grado di parlare per mesi di Sarah Scazzi mettendoti a disposizione sul loro sito pure le registrazioni degli interrogatori e quando proprio non sanno che pesci pigliare ci mettono in mezzo presunti fascisti ed un po' di figa per contorno. Siamo a posto.
Lo stesso imbecille ci tiene comunque in ultima battuta a schermirsi, la sua era una provocazione, mica ci si pensa su serio: ma non perché si sia reso conto delle boiate che ha detto, nemmeno perché abbia pensato che se si farà una rivoluzione lui vorrà starsene ad anni luce di distanza, ma per pura e semplice vigliaccheria, per non passare per quello violento, estremista, che parla di dittatura e rivoluzione (anche se non ha idea di cosa siano), allora ritrattiamo tutto prima che quelli attorno inizino a guardarmi male.

La conversazione continua..
R1: "Penso che nemmeno in Sudan succedano ste cose, i deputati che cambiano fazione in parlamento e ci sono le mazzette"
R2: "Bisognerebbe cambiare paese, ma dove potremmo andare?"
R1: "Tipo in Tajikistan. Sai là ti presenti con una bella laurea in chimica e hai tutte le porte aperte"
R2: "Oppure in Qatar, o in Arabia Saudita, là la politica la fanno loro almeno, non hanno influenze esterne"

Proseguiamo con l'analisi.
In Sudan i deputati non cambiano fazione in parlamento per il semplice motivo che c'è una guerra civile in sudan, non sono nemmeno sicuro che l'abbiano ancora un parlamento, brutto pirla. E le mazzette esistono da prima delle puttane, quindi credo che persino le scimmie le paghino ogni tanto.
Probabilmente in Tajikistan a malapena sanno cosa sia la chimica; non mi pare che l'industria farmaceutica tajika sia ai primi posti come produzione e ricerca nel mondo, e quand'anche avessero una parvenza di industria chimica credo che quel simpatico popolo che passa sotto il nome di I RUSSI avrebbero occupato tutto l'occupabile. Quindi tu, piccolo laureato italiano nonché visibilmente imbecille, appena arrivato in Tajikistan puoi pure tornartene a casa.
Ed ecco la perla: l'Arabia Saudita, la longa manus degli Stati Uniti in medio oriente, legati a doppio filo da 50 anni con la politica americana, ha una politica propria senza influenze esterne.

Applausi a scena aperti a questi due geni del male!

Ecco, questi sono i proprio i casi dove tenere la bocca chiusa contribuisce a non fare figure da idiota, ma magari parlando con altri imbecilli riesci a passare pure per figo..