venerdì 12 ottobre 2012

Era il tempo dei miti e delle leggende..

E prendo in prestito il roboante inizio di Hercules per iniziare una narrazione che si protrarrà per svariate settimane, se i dadi continuano ad assisterci. Ebbene sì, dopo 26 anni di vita vissuta meravigliosamente ho iniziato con serietà il mio primo D&D.

Con Gio a fare da Master, Gae e Burzum sulla via abbiamo dato inizio a questa avventura.
Tutto è cominciato alla taverna chiamata "L'elfo spugna", nella ridente cittadina di Qaath, bel nome di merda. I nostri eroi, Odhin, Atsuma ed il monaco senza nome si incontrarono per la prima volta nell'anticamera di un losco figuro di nome Nir. Ognuno di loro era lì per un motivo personale, chi era alle prese con una cerca, chi voleva salvare una persona cara e chi seguiva la via della lotta contro il male. Sì, c'era anche Batman ma è andato via subito.

Nir comunicò loro di volerli aiutare nelle loro missioni, ma in cambio dovevano recuperare dei fogli di un libro molto importante: ovviamente molti avventurieri erano disposti a rischiare per recuperare quei fogli, visto l'alto numero di monete d'oro in palio; quindi una missione di fiducia era necessaria (maledetto elfo figlio di puttana).

I nostri 3 eroi vennero introdotti alla presenza del chierico Johan, che chiese loro di recuperare dei funghi particolari da una caverna lì vicino, una caverna pullulante vita sotto forma di un branco di lupi.
Dopo una serata di presentazioni e conoscenza all'Elfo Spugna partirono di buon'ora quindi alla ricerca dei funghi rossi: durante la notte il monaco senza nome aveva riacquistato la memoria annunciando di chiamarsi Ungarth (anche se pallottolo sarebbe un nome più appropriato vista la mole), mentre Atsuma aveva presentato al gruppo il suo compagno animale, un lupo di nome Black, terzo del suo nome.

Ma ben presto fu evidente che gli avventurieri non erano i soli ad aggirarsi per i boschi.. Diversi uomini vagavano per la foresta uccidendo i lupi e strappando loro il cuore! Dopo una serie di scontri si giunse alla caverna al centro della selva. Mentre ferveva la discussione sui possibili usi dei cuori di lupo il terzetto venne raggiunto da Johan, che si avvalse delle sue arti curative per lenire le sofferenze dei feriti e si soffermò a studiare una porta protetta da potenti incantesimi che i nostri tre eroi non erano in grado di attraversare.
Lasciato Johan alle prese con la porta proseguirono quindi verso le profondità della caverna fino a giungere ad una grande cavità sotterranea ricca d'acqua.

Qui, nascosti nella semioscurità trovarono 3 esemplari del fungo obiettivo della missione! Ma la gioia del ritrovamento fu di breve durata, un rumore di passi concitati crebbe di intensità dietro una porta seminascosta.
Il gruppo di preparò alla battaglia, e quando due uomini emergsero di schianto dalla porta Odhin ne decapitò uno senza alcun indugio.


Il suo compare è in evidente stato di shock, ferito e con i vestiti strappati farfugliava cose senza senso riguardo ad un mostro. Per il sui stesso bene un pugno si abbatté sulla sua nuca facendolo svenire.

Il fatto che i due uomini non fossero una minaccia non scosse per niente l'animo di Odhin, abituato al distorto senso di giustizia e alle impiccagioni dell'Ovest. Inoltre fino a quel momento ogni imbecille della foresta si era mostrato seriamente intenzionato ad aprire loro lo stomaco con una lama, quindi il guerriero aveva deciso di applicare alla lettera il detto "Chi mena per primo mena due volte".

Odhin lanciò il corpo incosciente in una pozza d'acqua gelida ed usò la sua abilità speciale di inquisitore dell'Ovest: fare brutto! Le minacce ebbero l'effetto ed il prigioniero si affrettò a raccontare tutto, anche se ogni tanto andava sollecitato con qualche carezza.
La storia era agghiacciante! I membri della Gilda della Piovra, che sia Batman che Ungarth erano intenzionati a distruggere, compivano in quella caverna strani esperimenti di trasmutazione, tentando di creare degli ibridi uomini-lupo da utilizzare come soldati. Purtroppo per loro l'esperimento era (ovviamente direi) sfuggito al controllo ed una bestia spaventosa si aggirava quindi per quelle sale.

Preceduti dal prigioniero e dal tanfo dei suoi visceri ripetutamente svuotati per il terrore il terzetto risalì verso la superficie, solo per trovare Johan accasciato a terra di fronte alla porta di prima, intento a curarsi delle brutte ferite al fianco. Della porta non rimaneva altro che qualche singola scheggia di legno.
Potete ben immaginare la serie di bestemmie tirate dal gruppo una volta aggiornato anche Johan sull'origine del mostro che lo aveva aggredito. La squadra di avventurieri decise di esplorare la stanza nascosta, visto che la porta era stata distrutta. 


Una gigantesca statua di un uomo lupo li attendeva al centro di una grotta artificiale, sotto di essa un altare da cui saliva un lamento soffocato: bambini! Ancora in fasce ed ammassati sotto l'altare. Con voce tremante il prigioniero devastato raccontò altri dettagli del rituale per la creazione del mostro: i bambini bevevano il sangue dei lupi direttamente dai cuori, ed i mostri crescevano dentro di loro fino a farli esplodere dall'interno.

L'ira esplose feroce negli occhi di Odhin, che estrasse la spada per finire il prigioniero; ma prima di poter colpire un gocciolio insistente proveniente dal soffitto attirò l'attenzione di tutti.


Il mostro era lì! Appeso con gli artigli alla volta della caverna per coglierli di sorpresa. La battaglia seguente fu breve, ma intensa. Il monaco rischiò molto per dare un vantaggio ai suoi compagni, ma in breve tempo i morsi feroci di Black, terzo del suo nome, e la forza poderosa scatenata dall'ira di Odhin ebbero la meglio sul mostro lupo.

Al termine dello scontro Johan si occupò di portare in salvo in città i bambini sopravvissuti, mentre gli altri esploravano i dintorni. Dopo aver notato che il mostro da morto sembrava regredire ad uno stadio precedente di mutazione decisero di tornare da Nir a fare rapporto sulla missione.
Appena lasciata la zona, in una delle stanze segrete nei pressi della statua dell'uomo lupo, un serpente in una teca di vetro iniziava una trasformazione magica. In pochi istanti un vecchio mago faceva la sua comparsa, ormai al sicuro da occhi e orecchie indiscrete...