sabato 26 marzo 2011

Alan Wake

Dunque ho appena finito Alan Wake per Xbox, gentilmente prestatomi da Giò. Non male, devo dire, non male.
La storia parla di Alan Wake, appunto, scrittore in pieno blocco creativo da due anni, che raggiunge Bright Falls con la sua mogliettina Alice. Bright Falls è un simpaticissimo posto popolato da vecchi pazzi e montanari taglialegna in mezzo alle montagne rocciose americane, quei posti da film con miliardi di pini, 4 case, la tavola calda dove si bevono INFINITE tazze di caffè e gli sceriffi con cappelloni e giacca verde. Ecco, un paese sfigato come quello del primo John Rambo.
Lo sceriffo con il giaccone verde
Sfiga volle che in quel posto dimenticato da dio ci sia anche questa fantomatica presenza oscura, che ovviamente di notte popola tutta la zona di montanari e psicopatici posseduti dall'ombra. L'oscurità cerca di fregarti bellamente per acquisire il POTERE ASSOLUTO (qualunque cosa intenda) e quindi il nostro povero scrittore stronzo dovrà combatterla per riavere sua moglie.

Molto bene, questa la storia. Cose positive del gioco sono l'ambientazione, molto interessante e ben fatta dal punto di vista grafico, la modalità di combattimento insolita (i nemici devono essere illuminati con una torcia elettrica prima di poterli sacrosantemente riempire di piombo), il numero limitato della scelta delle armi che rende più realistico il tutto (difficile che sto scrittore fallito trovi una mitragliatrice gatling in un bosco in effetti) e gli usi interessanti dei bengala, razzi di segnalazione e granate accecanti. I livelli sono costruiti modello telefilm, con tanto di "nelle puntate precedenti", e ci sono particolari molto interessanti come il programma televisivo Night Springs.
Facilissimo trovarla per sbaglio in un bosco vero?

Ah poi ovviamente Thor e Odin, due fratelli viking metallari di 60 anni pazzi furiosi, con una fattoria con tanto di palco pieno di giochi di luce, fuochi d'artificio e drago di legno sputafuoco, oltre a chincaglierie vichinghe varie.

D'altro canto il livello di tensione rimane decente, ma non supera mai la linea della paura. Non c'è un singolo punto in tutto il gioco dove sia normale fare un balzo sulla sedia per lo spavento, genera inquietudine, al massimo. Non esiste un vero e proprio boss finale e l'ultimo livello non è più difficile di altri. Praticamente ad ogni nuovo livello si ricomincia senza le armi del precedente e spesso a mani nude, questo da un punto di vista porta a non risparmiare nulla, da un altro è abbastanza frustrante.

Vabbè, poi quel cazzone di Wake non riesco a farmelo stare simpatico, odio totale proprio.

In conclusione è un buon gioco, pieno di particolari e spunti interessanti, una vicenda complessa e coinvolgente, ma manca completamente il fattore "sfida", la difficoltà del primo livello è di poco inferiore a quella dell'ultimo, e questo lo declassa parecchio.