giovedì 8 settembre 2011

Il senso di Smilla per le mucche

Solo un post veloce, con un titolo privo di senso (apparente? No no proprio non ce l'ha) solo perché avevo voglia di scrivere qualcosa.
Presto arriverà l'infausto giorno dell'inizio della scuola, il triste giorno dove migliaia e migliaia di ragazzini invaderanno i mezzi pubblici di tutta Italia urlando e strepitando, esattamente come facevo io alla loro eta. Ed esattamente come facevano i lavoratori quando io andavo ancora a scuola, io li guarderò con odio feroce, li scosterò in malo modo quando si pianteranno in mezzo ai coglioni davanti alle porte del treno, e sbotterò con un "Ragazzini, è troppo presto per rompere i coglioni, abbassate la voce!"

Poi non mi si venga a dire che in Occidente sono sparite tutte le tradizioni..

Proseguiamo a scrivere cose a caso, commento qualche notiziola di oggi:
Notiziona di stamattina è che hanno fischiato il film della Comencini al festival di Venezia, partendo dal presupposto che il film non l'ho visto (né lo vorrò vedere), che i film a Venezia vanno fischiati a prescindere, e che riempire un film di pessime atmosfere riflessive, pianti e drammi non ti rende automaticamente un grande artista, leggendo la trama nell'articolo che ho linkato mi ha colpito un improvviso e violentissimo desiderio di morire. Detto questo il commento dell'autrice è davvero pessimo: "In luoghi come i festival spesso le emozioni violente sono rifiutate. Restano un tabù. Ma non credo che il rifiuto sia arrivato dalle donne" . Eccerto, sempre così, non è il film che fa cagare, site voi che non capite, anzi no, non voi voi, ma voi maschi maschilisti che non capite le problematiche di noi donne moderne che piangono. Ma vaffanculo va.
Quando presenti un film con un'immagini del genere, io mi aspetto che sia una pallonata all'inguine..
Poi dai cazzo, la Pandolfi no..

Non voglio nemmeno commentare la Lacoste, che vuole impedire al pazzo norvegese di indossare abbigliamento col coccodrillo per evitare pubblicità negativa (robe che se ha solo maglie Lacoste deve pure rifarsi il guardaroba), e Gianfranco Fini, che col suo piccolo yacht pesca stelle marine e molluschi in zona vietata e si giustifica dicendo "Ma l'ho ributtata subito", come se sradicare un mollusco e ributtarlo non sia un danno, ma soprattutto Aldo Grasso nella sua rubrica sulla televisione che loda Jersey Shore solo per il fatto che quei ragazzi "Sono vivi, in una televisione morta"; ma cazzo allora bruciamo la televisione, non riempiamola di ritardati!
Conclusione bellissima "Il fatto è che i tamarri ci sono, e magari i tamarri sono anche dentro di noi.." come se stesse parlando di una cosa mostruosa con cui dobbiamo fare i conti.. Ma sta gente prende pure uno stipendio, è questo il fatto!