martedì 23 novembre 2010

It's a long way to Christmas Carol

Appena passato il mio compleanno, senza quasi che me ne rendessi conto. Come tutte le occasioni da lungo attese, è fuggito via in un attimo, in una eterna corsa attraverso il tempo.

Ritornati nella vorticante routine demotivante di Jack, come Fight Club insegna. Sono sempre più convinto che nonostante questo lavoro offra diversi spunti interessanti non sia decisamente "la mia vita", come nessun lavoro penso potrà mai essere, d'altro canto.

Sempre più spesso ultimamente mi ritrovo a fantasticare e a pensare a storie e racconti che mi piacerebbe scrivere, e legato a ciò la voglia di mollare tutto a casa, e camminare lontano da tutto e da tutti, solo tra gli alberi e le foglie. Il pessimo tempo ultimamente me lo ha virtualmente impedito, sembra passato un secolo dall'ultima domenica senza pioggia, di conseguenza il mio desiderio cresce senza sosta.

Voglio andarmene da qui, voglio salutare tutti, recuperare un po' di cose, prendere l'auto e infilarmi nel primo bosco fitto che trovo andando verso nord, con i miei stivali, il mio cane, carta penna ed un coltello come unica compagnia.
Ed un sigaro in bocca, of course.

Invece sono qui, bloccato in mezzo ai palazzi, al piano terra di un condominio, condannato alla luce artificiale e con l'insistente rumore della stampante che lavora.

Ah e odio Paris Hilton