Leggo oggi la notizia che il Chelsea Hotel di New York è in vendita, piegato dai dettami del mercato in piena crisi economica.
Questo hotel è stato un punto di riferimento per il mondo dell'arte americana e non solo, io l'ho "scoperto" recentemente grazie al libro di Patti Smith (Just Kids, molto bello, consigliato), che ne descrive l'atmosfera a fine anni '60 come brulicante di vita, di risa, cantanti poeti occultisti o semplici folli che viaggiano in un mondo a parte.
Non ho una particolare e millenaria venerazione per questo posto, lo conosco da pochissimo, ma da quello che ho potuto leggere doveva essere un mix tra realtà ed immaginario unico del suo genere, un albergo dove per un certo periodo il direttore accettava opere d'arte di qualunque genere invece che il pagamento di una stanza ha dell'incredibile.
Pensare che un luogo del genere cambi in favore di una natura più commerciale, più moderna nel senso più negativo del termine, più di massa, uccidendo lo spirito di un tale luogo mi intristisce un po'.