mercoledì 22 maggio 2013

Un luogo chiamato libertà

Ecco, ho appena finito di leggere il libro del titolo.
"Un luogo chiamato libertà" di Ken Follet.
Potrei ridurre tutta la recensione in una parola: "MERDA".

Ma vediamo di spiegarci un po'. La trama è la classica di Ken Follet. C'è il triangolo amoroso tra il poveraccio ma bello e di sani principi, la ragazza ricca/nobile un po' ingenua che non sa come sia davvero brutto il mondo, ed il ricco/nobile infido e bastardo.
Basta. Tutta la storia è un contorno per far rimanere questi tre sempre a ronzarsi attorno in modo che che il poveraccio possa trombarsi la fighetta e vivere felici e contenti.
Sono tutte uguali, tutte così! Quello che cambia è il numero di triangoli e la loro "immutabilità".

Il resto della trama è banale al limite del ridicolo. Dopo i primi capitoli sapevo dove sarebbe andata a parare la storia sia a livello di ambientazione che di conclusione, certo mancavano un po' di dettagli ma il resto c'era tutto.

Aggiungiamo anche al tutto donne disinibite a letto in modo tale da rendere la rivoluzione sessuale degli anni 60 inutile, orgasmi monumentali come nei film porno di serie B ed un ritmo di narrazione che non riuscirebbe a tenere sveglio nemmeno uno strafatto di caffè e redbull.

In conclusione ho buttato via dell'ottimo tempo che avrei potuto impiegare a guardare il soffitto con più interesse e profitto.