martedì 8 ottobre 2013

Il computer e lo schianto

Ieri sera sono finalmente andato a vedere "Rush" di Ron Howard, il film su Niki Lauda e James Hunt.

Sono stato bombardato dai trailer da mesi ed ogni volta che ne vedevo uno aumentava l'aspettativa: solitamente questa NON è una buona cosa perché mi fa arrivare al giorno X carico come una bomba per poi venire deluso da un film non all'altezza del mio smisurato senso dello spettacolo.
Ci siamo andati vicini anche questa volta, ma andiamo con ordine.



SPOILER ALERT! La vicenda è nota, quindi me ne sbatto degli spoiler

Il film apre con l'introduzione di James Hunt, pilota inglese, bello, sciupafemmine, festaiolo, Dio del Tuono (no, qui no), che corre in Formula 3 con l'obiettivo Formula 1, ed intanto si scopa gente a caso e beve come un cammello.
E poi Niki Lauda, pilota austriaco, piccolo e bruttino, stronzo, asociale, corre in Formula 3 con l'obiettivo Formula 1, ed intanto.. Niente, intanto si sbatte, corre, studia le macchine etc etc.

Insomma, la favola della cicala e la formica.

Il film mostra entrambi arrivare in Formula 1, magari con metodi non proprio ortodossi, marcando particolarmente sulle differenze di carattere dei due, spaziando sulla vita extra corse, sui matrimoni, sugli amori e le feste, sul rapporto con le persone e sulla condotta professionale.

Ecco questa parte del film a parer mio non è ben raccontata. Il continuo cambio di scena tra i due protagonisti, ed il salto dentro/fuori il mondo delle corse spezzano la narrazione, rendendo il ritmo meno organico e godibile.
Inoltre fino a questo momento la rivalità tra i due è raccontata, mostrata, ma il film manca un po' di tensione, rimane un po' piatto.

Ma nel secondo tempo si scatena l'inferno ed il film entra nel vivo. Dopo il preambolo di Hunt alla McLaren e dei suoi problemi con la macchina, si arriva alla drammatica corsa del Nurburgring, dove con una pista in condizioni pietose Lauda rimane vittima di un devastante incidente che lo lascerà mezzo morto carbonizzato in ospedale.
Qui dopo una serie di dolorosissime sequenze di trattamenti intensivi e 40 giorni di terrore e raccapriccio Lauda torna in pista per impedire ad Hunt di fregargli il primo posto in campionato.

Dall'incidente la narrazione diventa più concitata e appassionante, la prima corsa di Lauda dopo l'incidente mi ha inchiodato al sedile, dicendo tra me e me "Dai cazzo, schiaccia, vai, prendilo quel biondo del cazzo", e l'ultima corsa tiene col fiato sospeso fino all'ultimo anche chi sa già come va a finire.

I veri Niki Lauda e James Hunt
In conclusione un bel film, degno della mia enorme aspettativa; bisogna solo resistere un po' il primo tempo, ma la seconda parte è pura passione.
Questo film è riuscito addirittura ad accendere un (effimero) interesse per le auto e le corse automobilistiche in me, di solito me ne sbatto totalmente.

VOTO 8!

PS: Il Gran Premio di Monza è proprio caratteristico. In ogni sequenza c'era gente appesa di straforo a cartelli, alberi, con le scale sulle recinzioni e altre baruffate simili per vedere la corsa; insomma, un po' la mia infanzia ^_^