sabato 31 marzo 2012

Assassin's Creed Revelation

Ed eccoci a commentare la terza parte del secondo capitolo della saga di Assassin's Creed.
Mentre ancora i titoli di coda stanno scorrendo sul mio televisiore butto giù due righe di commento. Innanzitutto il voto, alla fine un 7,5 se lo porta a casa comodo comodo, così vi tranquillizzate e state sereni. Ora andiamo un po' nel dettaglio.

La storia è come sempre ben costruita, anche se si poteva fare di più a mio parere. Al contrario degli episodi precedenti, l'immersione nella città dell'epoca non è totale, non si vive Instabul come si viveva Roma o Firenze o Venezia degli episodi precedenti. Non so se questo derivi dal fatto che le città italiane io le abbia vissute dal vivo mentre non sono mai stato ad Instambul o da altro, ma mi sembra proprio che se fosse stato ambientato a Il Cairo, con qualche minima modifica ai personaggi, sarebbe stata la stessa cosa.
La trama principale si divide in due parti: la ricerca delle chiavi di Masyaf, in cui non sono coinvolti personaggi "storici", e lo sventare le congiure Templari con l'aiuto di Solimano (che un giorno diverrà Il Magnifico). Devo dire che entrambe le trame sono molto facili per chi ha già dimistichezza con il gioco, probabilmente ho dovuto rifare non più di 5 missioni su oltre un centinaio. Certo, in un'ottica di sincronizzazione 100%, quindi anche con obiettivi secondari compiuti, la difficoltà aumenta ma non enormemente.
Purtroppo è rimasta quella boiata del salvataggio dell'obiettivo secondario: se durante una missione fallite l'obiettivo secondario, non basta fallire la missione e riprenderla da capo per riprovarci. E' necessario andare nel menu, interrompere la missione, ritornare in città, ritornare al punto della missione e ricominciarla da capo. 
Sono abbastanza deluso dalla trama delle chiavi di Masyaf, i labirinti sono davvero semplici a sto giro, con la telecamera che ti indica chiaramente dove fare la mossa successiva.

Per quel che riguarda le missioni secondarie le dividerei in due categorie: quelle degli assassini e quelle della ricerca. Vi dico subito che quelle della ricerca fanno pena; la ricerca dei libri si riduce in arrivare al punto indicato, attivare l'occhio dell'aquila, trovare il punto luminoso, andare sul punto luminoso, premere un pulsante. Fine. Oppure raccogliere tutte le pagine del diario di un assassino, fatto questo è possibile entrare a Santa Sofia, arrivare facilmente in cima alla cupola maggiore e recuperare l'armatura finale, tutta in un blocco solo.
Almeno è di bell'aspetto e non come quella cosa pelosa e terribile che era l'armatura di Romolo.
Le sottomissioni degli assassini invece sono carine; ad instambul è necessario addestrare 7 assassini a diventare maestri degli assassini per comandare ognuno un quartiere, faticosamente strappato ai Templari tramite il consueto assalto alla torre e assassinio del comandante.
Non male anche la difesa del covo così conquistato da un assalto in forze, dove bisogna schierare gli assassini sui tetti per respingere gli assalti. Questo è effettivamente più complesso.

Anche qui sono presenti le missioni all'estero per aumentare introiti ed esperienza degli assassini, non molto diverso dal Brotherhood.
Un fattore negativo è la possibilità di sbloccare praticamente tutta la cità da quasi subito. Non ci sono quartieri bloccati in cui si potrà accedere più avanti nella trama, appena ne ho avuto la possibilità ho investito un 5/6 ore di gioco per occupare tutta Instambul, comprare tutti gli esercizi commerciali e restaurare tutti gli edifici.
Considerando che una volta conquistati tutti i quartieri dai Templari viene consegnata la seconda armatura più potente del gioco, si capisce come il livello di sfida collassi quasi immediatamente.
Anche qui come nel Brotherhood il restauro di un edificio non lo cambia per nulla esteticamente, e sta cazzata ancora non mi va giù.

Una novità è rappresentata dalle bombe. E' possibile costruire tre tipi di bombe, uno che uccide, uno tattico ed uno diversivo. Pur non essendo fondamentali ai fini del combattimento sono di piacevole utilizzo! Altra novità è l'uso massiccio delle armi da fuoco. Sui tetti si trovano moschettieri in grado di abbatterti in volo (non credo di aver mai camminato così tanto per le strade e non sui tetti in un Assassin's Creed..) ed i Giannizzeri sono dotati di pistola individuale in grado di causare diversi danni.

Mi sono piaciute parecchio le parti di trama relative alle memorie di Desmond e di Altair, hanno fatto luce su alcuni fattori e dato alcune curiosità di complemento sugli assassini.

In conclusione, trama ben congeniata ma con poche relazioni con il mondo di ambientazione, piacevoli novità di missione e di combattimento ed il fascino di Ezio Auditore a 50 anni ha tutto un suo perché.
Di contro è troppo troppo facile, il fatto di poter conquistare la città dopo sole 5 ore di gioco annienta ancora di più qualunque difficoltà, e la limitazione a praticamente una sola location lo penalizza un po'.
Nel complesso comunque un buon gioco, se la serie vi piace è da giocare semplicemente per proseguire nella storia, spero in veri e reali cambiamenti in Assassin's Creed 3 (di cui allego trailer).